Print Friendly, PDF & Email

 

 

buena vista entrance

buena vista entrance

 

 

 

 

Questa volta non scriverò di vini, cibo o cantine ma di una persona: Jean-Charles Boisset! Colui che sta rivoluzionando l’industria vitivinicola in CA con la sua personalità e le sue fantastiche idee di marketing

Jean-Charles ha un gruppo di 7 cantine in CA, alcune in Francia e una pure in Italia. I suoi vini non sno esattamente I miei preferiti ma non è questo il punto: ho visitato 2 delle sue cantine più popolari in California, molto diverse una dall’altra.

1.BUENA VISTA in Sonoma

Buena vista è la prima cantina californiana e conserva ancora questo stile. Appena arrivi sei costretto percorrere un viale contornato da manifesti che raccontano la storia della cantina e dei suoi vini. (vedi video)

Sono previste diverse attività ed eventi: un atrio suggestivo per eventi provati come i matrimoni o eventi pubblici come opere di Shakespeare su prenotazione; ma ancora più interessanti sono I tour per crearsi il proprio vino: il visitatore ha ¾ diversi vini e può creare il proprio blend ideale, appena trovato può farselo imbottigliare e crearsi un etichetta, divertente no?

Diverse sono le sale disponibili, inclusa una all’interno della cantina-caverna storica, si apre il sipario e voilà un’elegante sala dallo stile francese come lo champagne che producono e si fanno spedire direttamente dalla Francia.

2. RAYMOND in Napa

Raymond ha uno stile più modern. Il primo messaggio è la sostenibilità comunicata attraverso il primo step del tour esterno alla cantina: “the theatre of nature” un percorso educativo che mostra orti e compost, animali e varietà di uve e piante, maggiori info sono disponibili sul proprio smart phone grazie al QR code all’inizio del percorso. (foto)

Cani e gatti possono entrare a differenza della maggior parte di tutti I posti in CA per rendere  la visita ancora più piacevole.

Un tour di impatto, con accoglienza personalizzata (vedi foto del foglio degustazione). E ricorre il tema educativo anche attraverso i corridoi che consentono di imparare i 5 sensi: dal tatto con stoffe da toccare (seta, lana, velluto etc) alle boccette di profumo per imparare i diversi aromi ed ancora ai quadri che mostrano le diverse tonalità dei vini. (vedi foto)

analisi sensoriale del vino

analisi sensoriale del vino

2 diverse sale degustazione, una classica sala dallo stile “Americano”, tipo bancone del bar e una più originale collocate nell’area di produzione come si usa fare più spesso in Europa

Anche qui il laboratorio per creare e imbottigliare il proprio vino, nonché una sala con una grande mappa del territorio di produzione con campioni di terreno. E dulcis in fundo la sua famosa “Red Room” (vedi foto) per eventi private, da prenotare.

Ma cerchiamo di capire meglio attraverso l’intervista fatta a Jean-Charles che ringrazio per la disponibilità.  “IF WE STOP LEARNING WE STOP EXISTING”(se smettiamo di imparare smettiamo di esistere), inizia così l’intervista quando chiedo cosa la california può ancora imparare dall’Europa e viceversa! Risponde “la california ha fatto tanto ma c’è ancora molta strada davanti e la comunicazione gioca un ruolo fondamentale, per me deve focalizzarsi su storia, seppur breve rispetto all’europa, e terroir” chiedo anche da cosa prende ispirazione per le sue mille idee, risponde da tutto ciò che ci gira intorno basta puntare all’innovazione e fare qualcosa che non esiste già. Ma l’osservazione che mi colpisce di più quando chiedo il suo punto vista circa l’educazione del cliente, del pubblico è “il punto non è rendere il vino più accessibile ma fare in modo che le persone approccino al vino più spesso”

Condividi: