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insegna

Eccomi di nuovo in enoteca San Pietro a Salerno che l’estate scorsa ha inaugurato una sala degustazione adiacente al negozio. Si accede con una card, appositamente ricaricata della quota prescelta, e si sceglie tra i 48 vini in degustazione a partire da soli 50 cent in alcuni casi. I vini sono erogati da macchinari dosatori e consentono una perfetta conservazione del vino servito alla giusta temperatura.

Ne ho parlato allora, a luglio per l’esattezza, ecco l’articolo introduttivo per chi se lo fosse perso..

Come promesso in quella occasione, avrei scritto a distanza di qualche mese per verificare l’andamento del progetto, l’eventuale risvolto sulle vendite, la tipologia di pubblico e così via. Mi ponevo questi quesiti sin da subito. Così ho approfittato di Pino e nell’attendere che sbrigasse alcuni clienti per l’intervista, ho sfoderato la mia amata card per godermi alcuni dei vini in degustazione.

Elencare numeri e statistiche sarebbe assolutamente prematuro dopo pochi mesi ma alcune osservazioni, per capire l’andamento del progetto, ci sono.

Così, possiamo affermare che -al momento- non si verifica una relazione “direttamente proporzionale” tra degustazione e vendite, in termini quantitativi. Sicuramente è presto, sono sicura che ci saranno ma si è constatata una relazione in termini qualitativi: mi riferisco alla percezione da parte del cliente e quindi al rapporto con esso, scusate se è poco! Questo fenomeno si rende palese e possibile anche grazie all’opportunità che offre la degustazione: diventa più facile consigliare un vino per una cena o un regalo mentre in passato era più complicato interpretare le esigenze e -ancora peggio- i gusti del cliente.

Al di là di questo, il progetto della sala degustazione gode di vita propria e penso possa essere un’ottima arma di diversificazione tra l’altro. Per cui sono curiosa di capire come procede, chi sono i clienti più assidui e se ci sono state evoluzione dell’idea business iniziale.vini

Ebbene, Pino mi spiega che dopo un’iniziale afflusso di appassionati, oggi i clienti della sala degustazione sono prevalentemente curiosi i quali, in un contesto del genere, hanno una grande opportunità di degustazione senza pressione o suggerimenti. Ed è a questo punto che mi sorge spontanea la domanda-provocazione che ho posto a Pino “perché dovrei venire qui a degustare invece di recarmi in un wine-bar che mi offre stuzzichini e postazioni al bancone o ai tavoli?!”. Pino è sicuro, come al solito: “per la qualità indiscutibile del servizio: temperature di servizio, certezza di preservare la bontà del vino nei giorni grazie alle apposite macchine; ad ogni modo”, sottolinea Pino: “si tratta di due cose molto diverse e poi chi lo ha detto che il cibo sia per forza un plus? Se sbagli stuzzichino e -quindi- abbinamento, puoi pensare che sia il vino ad essere cattivo!”

 

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