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Rino, the owner

Rino, the owner

Non essere timido, non farti ingannare dall’esterno: non è un bar di passaggio su una provinciale dimenticata:” La Petrulla” è un ristorante di pesce dove vivere un esperienza calabrese a tutti gli effetti.

Tutti i coloro i quali sono oggi clienti affezionatissimi hanno avuto le stesse perplessità ma credetemi, alcun formalismo potrebbe reggere di fronte ai piatti di pesce di Rino!

Sulla SS18 di San Lucido (provincia di Cosenza) è comodissimo per chi passa da quelle parti o trascorre le vacanze in quella zona. Io stessa mi premio spesso con qualche giorno di mare in Calabria nelle mie estati e per caso, grazie a calabresi veraci e buongustai, mi sono imbattuta in questa osteria di mare direi!

Arredamento più che retrò, accoglienza all’ingresso saltuaria (lasciateli stare, sentite a me,

spaghetti al nero di seppia

spaghetti al nero di seppia

sono impegnati in cucina e così sia!), tovaglie di carta e posate in busta di cartone stile pizzeria.

Tutti i dubbi scompaiono al primo boccone. Rino, il nostro protagonista in cucina, ha lavorato per anni in diversi ristoranti d’Italia per poi tornare alle origini, e non solo nel senso che è rientrato nella sua terra Calabrese ma anche perché la sua cucina è semplice, quasi elementare. Al punto che non ha segreti e se chiedi come ha preparato quel piatto non aggiunge molto a quello che hai già immaginato! Peccato che ripeterlo non è poi così facile!

Inutile leggere il menù, più di ogni altro posto, il fratello di Rino, che lo aiuta in sala, te lo porterà con aria di sufficienza quasi come se non potesse fare altrimenti, chiedi cosa c’è di fresco, concentrati perché l’accento locale è bello stretto e scegli, senza timore, buttati e goditi il resto.

Le “alici arraganate”  (saltate con aglio, prezzemolo e peperoncino) sono una sua specialità, il

fried fish

fried fish

polipo è sempre sodo alla perfezione, i primi sono semplici e gustosi: mezzi paccheri al tonno fresco, spaghetti al nero di seppia, paccheri alla ricciola, per non parlare del risotto alla pescatora, ce ne è per tutti i gusti; e poi la frittura croccante, le grigliate di pesce spada, di pesce castagno (da non perdere!) sono solo alcuni esempi.

Sconsigliati giorni di maggiore affluenza come i festivi o il sabato sera se si vogliono evitare le attese (che intanto la dicono lunga).

In alcuni rari casi se hai la possibilità di attendere e tornarci glielo comunichi e Rino potrebbe nei giorni seguenti provare a trovare tutti i pesci che servono per una zuppa di pesce fatta bene! Non ho ancora avuto questo privilegio ma andarci è un’occasione per immergerti nella cultura locale e  mangiare il pesce più fresco e semplice che ci sia!

Bando ai sofisticati!

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