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belvedere mormannoA fine Luglio ho trascorso 2 “inusuali” giornate in Calabria: sono stata in montagna, proprio così, nel parco nazionale del Pollino: il più grande d’Italia per giunta -anzi- d’Europa!

Mi hanno raccontato delle storie: storie vere di donne e uomini che hanno creduto nelle proprie origini nonostante la tentazione di partire alla ricerca di migliori fortune come hanno fatto Francesco e la moglie, titolari dell’Osteria del Vicolo (e di un B&B), a Mormanno; storie di territori che -nonostante i maltrattamenti da abusivismo e sfruttamento incontrollato- si impongono con prodotti di eccellenza come il fantastico pane di Cerchiara da conservare per giorni, perché migliora col tempo! Storie vere di successi e riconoscimenti di

pane di cerchiara

pane di cerchiara

turisti che arrivano per caso e poi tornano con regolarità al caseificio “Dolci Pascoli” (Morano Calabro) per approfittare della

fattoria didattica e fare il formaggio insieme ai titolari in persona! Storie di prodotti abbandonati perché poco fruttuosi ma diligentemente recuperati e oggi valorizzati da Slow Food come la lenticchia di Mormanno. Storie di birrifici artigianali come “ ‘A Magara” di Eraldo, da godere anche in città (a Cosenza) presso il suo negozio-bistro che offre una vasta selezione dal mondo; un fenomeno-quello dei birrifici artigianali- in grande crescita e

bocconotto + gelato

bocconotto + gelato

attualmente in mano a giovani e che, a maggior ragione, speriamo non soffocherà sotto la crescente pressione fiscale. MI hanno raccontato storie di

fantasia, perché in estate, il famoso e unico Moscato di Saracena (non troverete un prodotto così in alcun altro posto!) lo degustiamo sotto forma di gelato grazie alla gelateria Di Vasto  (Castrovillari) ospite dello Snack bar di Mormanno tappa obbligata per il “bocconotto” alla ciliegia (dolce di pasta frolla ripieno di marmellata). Storie di apparenti contraddizioni che dimostrano, invece, la ricchezza di un territorio tra pasti “poveri” di gran gusto come

masseria pignatelli

masseria pignatelli

quello preparato dai ristoranti Fontana Vecchia (Cerchiara) e Da Lucrezia (Trebisacce) presso la tipicamente rustica Masseria Pignatelli (Piana di Cerchiara); diverso dalle rielaborazioni più sofisticate dello chef Luigi Ferraro che oggi si confronta con i suoi clienti di Mosca e si è prestato alla Locanda del Parco (Morano Calabro)così tipica ed elegante. Storie di giovanissimi cuochi uniti in associazione grazie all’intuito di altri

giovani, professionisti della comunicazione territoriale ed enogastronomica; associazione (Cooking Soon) che -nonostante la terminologia straniera che vi ruota spesso intorno- rappresenta e diffonde l’eccellenza di un territorio

LOCANDA PARCO (MORANO

LOCANDA PARCO (MORANO

ricco e “artigianale”.

(Ecco il programma completo: Progr PDF)

Una 2 giorni fatta di paesini storici inerpicati, colline e prodotti casarecci di montagna (formaggi caprini,  peperoni strapazzati, loro, insieme alle uova, zuppe di cipolla, fantastici salumi inclusa la celebre ‘nduja –salsiccia

spalmabile piccante-, vini locali veraci e di struttura),  luoghi culturali e religiosi, iniziative innovative come quella del “Paese albergo (del Pollino)” che reinventa il borgo come collettore di attività e servizi turistici tra loro

via del pane

via del pane

interconnessi.

Una due giorni che ha messo in evidenza 2 aspetti in particolare, 2 elementi apparentemente scontati per chi vive questi posti ma che non lo sono affatto se ci si allontana di qualche kilometro e che, quindi, è importante sottolineare meglio di come emerso in qualche intervista rilasciata sul momento:

  1. La Calabria non è solo mare: una scoperta già andando verso nord in Italia, figuriamoci per i contatti esteri incuriositi dai post dell’evento!
  2. La Calabria conserva il suo carattere tradizionale: un potente attrattore e oggetto di comunicazione che cercano di imitarci spesso all’estero con risultati, inevitabilmente, deboli (come si fa a riprodurre la tradizione quando non
    vini calabresi

    vini calabresi

    esiste?!).

Dunque la mia domanda è la seguente: di quante altre conferme abbiamo ancora bisogno prima di comprendere sul serio la potenzialità di queste terre, l’unicità di

queste colture, la tipicità di queste culture?! E con questo discorso, irreparabilmente retorico, non aspiro ad un movimento guidato da un puro sentimento patriottico (seppur sufficiente per molti), si tratta di una vera e propria occasione di guadagno a lungo termine che mi spinge a pensare ad una reale cecità di alcuni Enti e Istituzioni!

E allora, come sottolineato in altre occasioni, ben vengano iniziative come queste non solo per il “divertimento” di noi operatori di settore (ecco si, confesso!), ma anche affinché questi messaggi arrivino finalmente a chi di dovere!

 

Un appuntamento di Expo2015 fuori porta, appunto intitolato “Da Expo ai territori. Il Parco del Pollino – Colture e culture per un futuro sostenibile”, tema oggetto del dibattito cha ha aperto la 2 giorni (ecco il programma del workshop: Workshop PDF).

 

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