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Entrambi prevedono un primo fondamentale passaggio: la prima fermentazione detta anche fermentazione alcolica grazie alla quale gli zuccheri si trasformano in alcool e così il nostro mosto diventa finalmente vino!

Poi, per gli spumanti è prevista una seconda fermentazione, un processo che prevede l’aggiunta di zuccheri e lieviti  al fine di ottenere anidride alcolica.

 

Sostanzialmente, questo processo prevede 2 metodi appunto:

  • METODO CLASSICO (CHAMPENOISE in francese)la rifermentazione viene avviata in ogni singola bottiglia. Questo metodo determina una maggiore complessità, personalità diversa per ogni singola bottiglia che “lavora autonomamente” con i lieviti e note più “evolute” anche perchè dura più a lungo.

Esempi: lo Champagne in Francia; in Italia abbiamo il Franciacorta e tra questi ad esempio l’azienda Berlucchi; oppure il Trento DOC e tra questi il noto Ferrari.

  • MARTINOTTI (or CHARMAT) la rifermentazione avviene in grandi contenitori che consentono, così, di velocizzare il processo, mantengono la freschezza e le note più immediate delle uve con una certa uniformità. Solo alla fine il prodotto è imbottigliato.

Esempio: il celebre Prosecco del nostro nord-est (Veneto e Friuli).

Come spesso accade, non c’è un metodo migliore ma dipende dal risultato che si vuole ottenere e, naturalmente, dalle caratteristiche dell’uva di partenza.

 

Li hai provati entrambi, quale preferisci?

 

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