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Si chiama “meeting del vino” perché non è una fiera o un evento commerciale. Non è nemmeno un’anteprima dove si degustano le recenti annate dei vini in questione. È, appunto, un meeting.

Un incontro tra operatori del settore di diversa formazione e provenienza che si sono confrontati su tematiche caldissime incentrate su punti di forza e debolezza del vino campano che pian piano stanno venendo a galla.

C’è chi per noi ha voluto affrontare con decisione la questione, mi riferisco a Filippo Staiano e Stefano Fontanella che ci hanno radunato per parlare -in questa ultima edizione di Novembre (2015)- dell’Internazionalizzazione.

Come avevo annunciato nei giorni precedenti l’evento, ecco l’elenco dei partecipanti alla tavola rotonda del primo giorno, scorrendo il quale si evince facilmente il diverso punto di osservazione.

  • Prof. Festa, Direttore Corso di Perfezionamento Universitario in Wine Business, UNISA.
  • Dott. Matarazzo, Direttore del Sannio Consorzio Tutela Vini,
  • Dott. Giraud Direttore del dipartimento estero e la dott.ssa Longobardi coordinatrice Unimpresa, Area Metropolitana Napoli,
  • Dott. De Lucia, CEO MDL Global Marketing & Comunication
  • Dott. D’Antonio Giornalista di Italia a Tavola

 

Ho avuto il piacere di moderare e intervenire direttamente nella discussione ed è stato interessante verificare come ci si sia trovati d’accordo sui punti salienti che non suoneranno particolarmente “originali” ma questo evidenzia il fatto che ci sia ancora necessità di batterci su:

– aprirsi ai mercati internazionali non è più solo un’opportunità ma un’esigenza e se prima bastava l’inglese oggi l’oriente diventa cruciale. Allora affidarsi a professionisti della comunicazione in generale diventa fondamentale non solo per le lingue ma perché si possa adottare l’approccio (culturale) più corretto;

– non è ancora diffusa una giusta cultura della comunicazione e delle Pubbliche Relazioni, attività enoturistiche incluse che consentirebbero di creare il fatidico rapporto personale con il nostro referente a cui ambiscono i social network;

– il digital marketing è stato oggetto anche di seminari tecnici per addetti al settore al fine di comprendere a fondo innanzitutto le potenzialità dei social media. Siamo già oltre l’era del Web 2.0 e presto avremo robot e nasi elettronici per analizzare i vini. Ma non deve sembrarci fantascienza perché la ricerca è già a buon punto eppure c’è chi in Italia oggi ancora non comprende la centralità del blog;

vieni via con me, travel agency in naples

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– lo stesso turismo ha cambiato aspetto, si cercano “esperienze” non viaggi in senso stretto o passivo. L’agenzia VieniViaConMe di Napoli mi ha stupito per l’originalità dei percorsi proposti alla scoperta delle tradizioni sacre e profane più nascoste dell’area partenopea e trovo che sia un bell’esempio di cosa significa adeguarsi ai tempi ed incuriosire i turisti per coinvolgerli pienamente in un territorio;

– investire in questo senso significherebbe guadagnare in immagine e finalmente consentire ai vini campani di posizionarsi nella fascia alta.

Mettersi ad un tavolo è il punto di partenza non per un miracolo, s’intende, ma per iniziare a mettere in moto un meccanismo prima che sia tardi.

 

Cosa manca alla comunicazione dei vini campani?!

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