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Sulla loro brochure leggo “Gusto DiVino” e allora approccio questa degustazione con una domanda: ma qual è un gusto “divino”? O meglio, qual è il gusto che cerchi, quando ti piace un vino?

Te lo sei mai chiesto, hai una preferenza, magari stagionale o territoriale?

Beh io amo i vini unici, ma intendo che siano di territorio e non “standardizzati” e fidati saranno sempre il migliore abbinamento ai cibi del posto a prescindere da complessità, finezza, colore o gradazione che si cerchi…

Ed è di questo che ho piacevolmente discusso con Massimiliano Fagotti, Export Manager dell’azienda umbra “Il Colle di Saragano” sita a Gualdo Cattaneo (prov. di Perugia) dove il titolare Ivan Vincareti punta molto sul nobile rosso umbro, il Sagrantino DOCG così come sul Rosso di Montefalco DOC.

Non mancano olio extravergine e un bianco: il Grechetto dell’Umbria.

Ho scoperto questa azienda per caso: in occasione dell’Anteprima Sagrantino (evento di presentazione delle ultime e vecchie annate organizzate dal relativo Consorzio) ho ritrovato il loro Sagrantino tra i migliori assaggi dopo aver controllato i nomi a seguito della degustazione che svolsi alla cieca (senza conoscere produttore).

È così che sono entrata in contatto con loro e ho avuto un primo scambio stimolante con Massimiliano, a cui è seguita una degustazione più attenta.

 

Ecco le mie impressioni.

  • GRECHETTO DELL’UMBRIA de Il COLLE DI SARAGANO 2015.

Stesso nome: uva e vino. Tutto tranne che ruffiano. Il Grechetto esprime il suo carattere in questa bottiglia semplice nella grafica e -quindi- particolarmente azzeccata in termini comunicativi a mio avviso.

Deciso, potente soprattutto in bocca, di freschezza equilibrata. Non di enorme complessità di profumi né aromi e nemmeno infinito in bocca dopo l’assaggio, con un retro di mandorla amara. Bene, allora è autentico! Si perché il grechetto non può essere molto diverso, salvo alcune eccezioni. ha una sua rusticità che non serve violare altrimenti si rischia di omologarsi perdendo la sua dote principale: la tipicità.

 

  • MONTEFALCO ROSSO de Il COLLE DI SARAGANO 2012.

Ancora pieno e deciso. Sono i vini umbri signori, non possono che rispecchiare il territorio e, come è bene ricordare, serve –appunto- contestualizzarli anche rispetto alla cucina locale.

Ma che bel naso: frutti di bosco e piccoli frutti rossi in generale, quasi amarena e poi una delicata nota speziata, sottobosco: invoglia molto. In bocca il vino è deciso, coerente e piacevole: il corpo c’è tutto insieme al tannino che non trovo, però, sbilanciato.

 

Due assaggi di territorio come postavo sui social e come ricordavo in apertura.

Ora mi manca solo il (loro) Sagrantino, il “principe”, ma con un’annata un po’ più matura delle ultime degustate in Anteprima! Ma vi lascio sulle spine…

A presto!

 

I campioni sono stati gentilmente offerti dall’azienda.

 

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