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Non guardare le foto per il colore: non rende mai nè a schermo nè su carta. Ma fidati, è molto invitante.

Ci sono aziende che ti conquistano perchè un giorno ti trovi a pranzo con i proprietari a chiacchierare di stili e nuovi progetti anche in compagnia del critico eno-gastornomico Luciano Pignataro. Ti colpiscono per la signorilità dei titolari (Stefano e Renata Garofano) ed anche perchè -sebbene il vino non si “sporca” mai con aggiunte (o inzuppi di sorta, vedi la pratica legata al Vin Santo Toscano)- un cocktail di vino rosato con aggiunta di spezie fresche in un pranzo pugliese di giugno inoltrato ci sta tutto!

girofle by garofano

girofle by garofano

Ma tutto parte sempre e per forza dalla qualità del vino! Se quel vino non ci fosse piaciuto avremmo avuto tanta curiosità di conoscere il produttore, andarci a pranzo e sceglierlo in ogni evento pubblico o per la stampa che sia?!

Girofle 2015 ha cambiato “la sua veste ma non la sua essenza” affermano i Garofano e così, con questa scusa, ho il piacere di degustarmelo ancora. Sto scrivendo di Salento, patria dei rosati italiani di qualità, più precisamente l’azienda Garofano si trova a Copertino (LE); e naturalmente parlo di Negroamaro fulcro di tale produzione territoriale.

Al naso domina il frutto, con note di fragola e lampone, seguito da una spezia pungente. Il vino è fresco e caldo (insomma con una piacevole e rinfrescante acidità), di bella persistenza: ti accompagna un bel po’ con un retro di fragolina di bosco che ti riporta a bere e ribere!

In questo restyling risalta la linea rossa che rappresenta un fil rouge: “il collegamento tra la sua nascita, il presente e le proiezioni future” dicono Renata e Stefano. Aggiungerei un collegamento tra fatica e costanza in vigna e cantina per arrivare a questo risultato, collegamento temporale ma anche successione di traguardi.

A presto!

 

I campioni sono stati gentilmente offerti dall’azienda.

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