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L’arte dei pizzaioli che diventa patrimonio Unesco è una notizia che assume un significato molteplice non solo per Napoli e i napoletani ma anche in termini di riconoscimento delle tradizioni locali, ci fa riflettere sulla centralità del cibo (sano) in questo periodo storico, così come sulla popolarità globale di un prodotto che probabilmente è il più amato al mondo anche grazie al prezzo abbordabile e quindi, ancora, rompe lo schema secondo cui spesso le cose più “esclusive” possono essere “irraggiungibili” (meccanismo frequente nel mondo del vino, anche se ci sarebbe da discutere a fondo su cosa significa “esclusivo” o quanto questo sia sinonimo di qualità, termine che – volontariamente – ho evitato soprattutto su un terreno così scivoloso come quello enogastronomico in cui la componente soggettiva, in un modo o nell’altro, ha il suo peso).

La notizia l’abbiamo letta un po’ tutti, diamo una sbirciatina ai titoli dei principali giornali nel mondo che ne stanno parlando.

 

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