Pare che sia produttori che enologi siano d’accordo sul fatto che le vigne vecchie aiutino a produrre vino di alta qualità.
Ma quanto vecchie devono essere le vigne per essere definite… vecchie?!
Purtroppo non c’è una definizione e sappiamo anche che il mercato porta ad un ricambio abbastanza precoce. Inoltre, la tentazione è forte perchè la vigna più vecchia richiede maggiore lavoro nonostante produca di meno.
A questo punto, l’unica cosa che ci resta da fare è osservare le pratiche dei vari paesi per farci un’idea di massima.
Perfino l’Australia pare abbia vigne vecchie fino a 100 anni ancora in produzione; per quanto riguarda il Sud Africa, 20-25 anni è l’età oltre la quale non è più ritenuto fattibile lasciarle in produzione . Nella Loira, invece, la maggior parte dei produttori che parla di “vigna vecchia” si riferisce a vigne di almeno 30-40 anni. Stesso per il Cile.
E in Italia qual è il trend?
Fonte: the drink business
In visita da Radikon, in Friuli, guardando le sue vigne mi indicò una parcella dicendo: “quella è la vigna vecchia, con piante sui 40 anni”.
Quando gli dissi che in costiera amalfitana avevamo piante di tintore di 150 anni ne rimase sconvolto: mi regalò una bottiglia del suo Jakot pur di avere una foto di quelle piante… foto che poi ho provveduto a fare ed a mandargli.
Anche qui la percezione della “vecchiaia” di una vigna è decisamente soggettiva.
😉
bella, ce l’hai ancora quella foto?