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Il comunicato stampa si intitolava “Viaggio nella pizza napoletana”, io parlerei di “viaggio della pizza napoletana”.

Mi riferisco ad una serata-evento organizzata dalla appassionata giornalista enogastronomica Marina Alaimo per festeggiare l’ennesimo successo internazionale di questo prodotto di eccellenza presso la nota pizzeria di Napoli La figlia del presidente di

prodotti di eccellenza della serata

prodotti di eccellenza della serata

Maria Cacialli e Felice Messina. I 2 titolari sono protagonisti di un progetto di franchising internazionale che vedrà aprire da 50 a 100 punti vendita tra Corea, Cina, Giappone e persino Australia, tutto con il proprio brand e quello che esso comporta: formazione e selezione di prodotti di eccellenza.

Tra i protagonisti della serata, il Presidente dell’associazione Verace Pizza Napoletana Tommaso Esposito firma de Il Mattino per la sezione pizza e autore del testo che ripercorre la storia della pizza per mezzo di canzoni dal 1600 ad oggi. Interessante il birrificio Santa Croce di cui abbiamo apprezzato la produzione tutta campana in abbinamento alle pizze di Maria e Felice che hanno coinvolto per l’occasione anche Antonio Starita, altro noto

Tommaso Esposito e la musica

Tommaso Esposito e la musica

personaggio dell’arte della pizza! Una serata nata per comunicare la nuova collaborazione della pizzeria (La figlia del Presidente) con il Molino Iaquone -il cui know how sposa il mondo partenopeo- e andata ben oltre evidentemente.

Il ruolo della pizza, da un punto di vista simbolico e di comunicazione, è ormai noto a tutti, al punto da divenire elemento di confronto perfino nel “raffinato” mondo del vino. Quest’ultimo è spesso evocativo, un noto critico diceva che per recensire efficacemente un vino “basta” fare delle metafore. Tra le più comuni si sente spesso dire che un buon vino è come la musica (una sinfonia non è bella grazie ad un singolo strumento ma grazie all’insieme, all’equilibrio). Mi mancava però il confronto con la pizza, che ho sentito di recente dal prof.Luigi  Moio (riferimento della viticoltura campana):  un buon vino è come la

da sinistra: Marina Alaimo, Maria cacialli e Starita

da sinistra: Marina Alaimo, Maria cacialli e Starita

pizza: è veramente buona quando pasta, pomodoro e mozzarella si fondono in un unico insieme!

E allora resta ferma l’immediatezza di questo prodotto che è stata certamente chiave per aprire tutti i mercati del mondo e non so di quanti altri prodotti così territoriali si possa dire lo stesso; è arrivato, però, il momento di andare più a fondo: di approfondire la storia e l’arte che c’è dietro un gusto (quasi) perfetto. Così, perché no, i ristoratori campani o almeno quelli napoletani potrebbero portare come entrée una fetta di pizza, ben impiattata in base al proprio stile, per presentarla con la stessa minuzia di dettagli con la quale presentano gli altri piatti: vellutata di fave al profumo di…

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