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Siamo in Lombardia in un’altra zona di eccellenze tra le quali si distinguono gli Spumanti prodotti soprattutto con il Metodo Classico. Il protagonista è il Pinot Nero spumantizzato in bianco (Blanc de Noir) o in rosato come vedremo per le diverse aziende.

Non mi dilungo in spiegazioni e considerazioni su questa fortunata area, avendo già parlato dell’area in generale.. Oggi andrò dritta ai nomi!

I nomi di vini e aziende che ho apprezzato nel mio ultimo tour in quella zona: facevo base a Pavia e mi sono divertita a scoprire aziende più o meno note, più o meno grandi.

 

BRUNO VERDI

paolo verdi in oltrepò pavese

paolo verdi in oltrepò pavese

la cito per prima perché è la prima dei miei “appunti di viaggio” ma forse anche tra quelle che ho preferito, decisamente! Siamo nella parte orientale, in zona Canneto Pavese. La storia familiare è lunga ma troviamo “Verdi” in etichetta dal secondo dopoguerra grazie al padre dell’attuale titolare Paolo (Bruno appunto). La produzione totale è di circa 100.000 bottiglie ma solo una piccola percentuale (del 10%) è dedicata al Metodo Classico, valorizzato proprio da Paolo. Questi prodotti mi colpiscono particolarmente, il “Vergomberra Extra Brut” 2010 (Pinot Nero 70%, Chardonnay 30%) è il mio preferito con una originale nota talcata, di muschio bianco. Poi c’è il  “Vergomberra Dosaggio Zero” 2011 che beviamo in anteprima con “sboccatura a la volée”, ancora “crudo” ma che dimostra tutta la sua complessità. Infine il Cruasè 2011 (cioè il rosato da Pinot Nero, 100%) di maggiore struttura. Tutti da provare!

GIORGI

Azienda molto più grande con una produzione totale che si aggira intorno al milione e 200 di bottiglie. Di queste circa 70/80mila di Metodo Classico e poi c’è la produzione di Charmat.

giorgi in oltrepò pavese

giorgi in oltrepò pavese

Ce ne è davvero per tutti i gusti e tutte le tasche con una forte attenzione alla comunicazione e al packaging. Con Fabiano Giorgi abbiamo modo di accomodarci nell’enoteca adiacente all’azienda, in legno, molto accogliente; qui proviamo diversi vini di diversi stili, molto interessanti. Partiamo dal Crudoo che richiama un po’ il concetto della birra “cruda”, cioè con il fondo, molto fragrante, quasi citrino, da abbinare sapientemente. Poi il mio preferito, il “Gianfranco Giorgi” (dedicato allo zio) che rappresenta lo stile più radicato della famiglia. Un Blanc de Noir da Pinot Nero al 100%, fragrante, di ottimo equilibrio, persistente. Si distingue dal “Giorgi 1870 Gran Cuvée storica” (2010) che lui stesso definisce “internazionale”, questo è molto premiato, armonico. Interessante anche il “T.O.P zero”, un dosaggio zero con cui si gioca anche con il nome e il Cruasè il rosato intenso e pieno che caratterizza tutta la zona così come la “Cuvée Eleonora Giorgi”: da non perdere per eleganza e presenza al contempo.

PRIME ALTURE

Cosa dire: andateci. Non solo per i vini ma per la vista, la piscina, il silenzio, la natura… Un resort di grande accoglienza che ho il piacere di visitare per poi finire in terrazza con uno splendido sole pomeridiano a degustare qualche vino con il titolare Roberto Lechiancole e l’enologo Achille Bergami. Puntano molto sul Pinot Nero,d’altra parte: una volta che troviamo una zona dove questo riesce a dare certi risultati, che fai, non te la giochi?!

prime alture in oltrepò pavese

prime alture in oltrepò pavese

8 gli ettari vitati e un numero limitato di etichette. Senza giri di parole, un solo Metodo Classico: il Blanc de Noir “Io per te”, fresco e gradevole: il frutto ha una sua propria collocazione per poi lasciare ad una nota fragrante più completa. Poi ci sono gli altri vini: i blend “60&40” bianco e rosso fino al Pinot Nero 100% (rosso intendo) come il Merlot, molto interessanti.

TRAVAGLINO

Azienda storica di gran fascino sin dall’ingresso, si dichiara specializzata nel Pinot Nero (naturalmente!) soprattutto per il Metodo Classico. 80 gli ettari vitati per una produzione di circa 200mila bottiglie (solo il 30/35% di Metodo

travaglino in oltrepò pavese

travaglino in oltrepò pavese

Classico), la particolarità è che questi sono parte di un’unica proprietà senza interruzioni, a pezzo unico. In questo caso mi piace dire che ci siamo “addentrati” in cantina, nei corridoi in pietra e tra le celle che custodiscono vecchie annate come tesori. Non solo, all’interno della cantina scopriamo una ghiacciaia (il locale dove in passato si conservavano vini e riserve di cibo facendo entrare la neve dall’alto!). Passando alla degustazione premetto che si tratta sempre di Brut e sono fondamentalmente sempre Millesimati (prodotti da una sola annata) anche quando non è indicato in etichetta.

I miei preferiti sono stati certamente il “Classese Selezione” Brut (100% Pinot Nero) con note evolute ma anche di erbette rinfrescanti e di buona sapidità. Da non tralasciare la “Gran Cuvée” Brut per il rapporto qualità-prezzo.

il montù in oltrepò pavese

il montù in oltrepò pavese

IL MONTU’

Prende il nome dal paese di collocazione (Montù Beccaria) e nasce ad inizio ‘900 come cantina sociale. Si evolve col tempo mantenendo questo carattere retrò, evidente sin dai primi passi in azienda.

Circa 90 ettari con ottime uve per le basi del “nostro” spumante. La produzione arriva a 8/900mila bottiglie ma solo l’8% è di Metodo classico. Inoltre hanno anche una linea con il Metodo Charmat. Qui non può non colpire la sala degustazione con postazione e tavoli in giganti botti poste in verticale e private di qualche doga per consentire l’accesso. I vini sono

ristorante selvatico in oltrepò pavese

ristorante selvatico in oltrepò pavese

beverini, il rosè ha un colore elegante. In generale il dosaggio non lo rende mai troppo secco per chi preferisce un residuo zuccherino un po’ più alto.

 

Ottimo il ricordo del ristorante “Selvatico” dove sono stata a pranzo grazie la Consorzio con i rappresentanti del centro Riccagioia (purtroppo in liquidazione) dove ho avuto modo di conoscere la cucina locale e apprezzare un tipico abbinamento il Cruasè con il salame di Varzi. Grande ospitalità e cucina tipica raffinata!

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