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Le “vigne in città”, come quelle di Parigi o di Napoli, esercitano sempre un particolare fascino. Forse per il fatto stesso di essere  poco comuni, magari per il desiderio di evasione che a volte rincorriamo nel quotidiano o ancora per la meraviglia che evocano quando un minuto prima siamo nel traffico e uno dopo in una sorta di dimensione parallela. È quello che si prova in azienda da Mila Vuolo a via Josè Maria Escrivà 8/A di Salerno per l’esattezza, insomma basta fare più o meno 2 curve verso Giovi (per chi conosce la zona) e in pochi minuti ci si trova a sovrastare la città di Salerno in una tenuta che ti avvolge di verità e bellezza.

Mila, titolare dell’azienda Vuolo, è stata una dei protagonisti di una rinascita, quella di una Campania molto diversa sia dalle note zone più interne e (quantomeno) collinari come Sannio e Irpinia, sia dalla Napoli vulcanica. Siamo nella Campania del Sud, quella della provincia di Salerno: una zona più facilmente identificata col Cilento ma che merita un approfondimento date le diversità insite in un’area piuttosto vasta, basti osservare il territorio amministrativo della provincia nella sua interezza.

mila vuolo – the winery

Vuolo si trova a nord della provincia di Salerno, nell’area coperta dalla IGP Colli di Salerno, con altitudini limitate (entro i 200 m s.l.m.), buone escursioni, forte influenza del mare e con terreni prevalentemente argillosi, non a caso fonte per le vicine ceramiche di Vietri. Mentre le varietà più diffuse sono decisamente tipiche: il Fiano per i bianchi e l’Aglianico per i rossi oltre alla presenza di vitigni internazionali (come Merlot e Cabernet Sauvignon) che, però, non rappresentano i vitigni di riferimento, e altre varietà locali e nazionali (come greco, falanghina, piedirosso, barbera, primitivo, malvasia, trebbiano).

  • Vuolo: le origini

La famiglia di Mila è nel ramo medico ma il padre pensò bene di crearsi la sua realtà produttiva negli anni 80 e lei, che lavorava nelle telecomunicazioni, a fine anni 90 si trova a dover fare una scelta composita: lavorativa, personale e familiare; sceglie questa tenuta che oggi si aggira intorno ai 3,5 Ha con impianti del 2001 e del 2007 e, supportata dall’enologo padovano Busatto, si dedica in prevalenza alla produzione di Aglianico e, in misura inferiore, al Fiano con risultati di carattere e territorialità.

  • I vini di Mila VUOLO (più rappresentativi)

Colli di Salerno Fiano 2MILA 15 (16/17): vendemmiato a fine settembre, lavorato tutto in acciaio con un anno sulle fecce fini. Per capirci: adesso sta per uscire la 2016.

Il risultato è un vino di personalità, senza spigoli ed esaltato nella sua caratteristica intrinseca: la longevità. Il carattere è vagamente citrino e floreale nei primi mesi (penso al campione di vasca 2017 provato adesso, aprile 2018) ma comunque mai troppo verticale. Andando avanti con i mesi e gli anni tira fuori una nota di pasticceria con un equilibrio e una rotondità particolari.

fiano by mila vuolo, salerno

Colli di Salerno Aglianico 2MILA 13 (12/11/10/09): vendemmiato nella seconda metà di ottobre con macerazione di circa 2 settimane è un vino per i palati forti; decisamente materico, di forte impatto che affina per circa 2 anni in barrique di rovere francese, più vecchie che nuove.

Grazie ad una mini verticale delle annate 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 e il 2015 come campione di vasca) si evince un’espressione assolutamente aderente a territorio e andamento climatico. L’affinamento in barrique francesi conferisce la sua tipica aromaticità boisé e più precisamente di legno muschiato e una nota balsamica rinfrescante che spinge fuori un bouquet tipico di un vino largo e mai uguale a se stesso, compatto e longevo, riconoscibile e reso complesso anche dalle sue eventuali imperfezioni, dal tannino molto evidente ma sempre ben gestito.

aglianico mila vuolo, salerno

Un’azienda da visitare senza orologio al polso, un vino da ripercorrere nella sua relativamente breve ma significativa storia. Grazie Mila.

mila vuolo, dettagli

 

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