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Con l’edizione 2019 parte un nuovo format del Wine Show con 2 edizioni: una estiva, l’altra invernale e tante contaminazioni. Dopo il lancio a Vinitaly e la condivisione del programma, cerchiamo di carpirne l’identità con un’intervista ad Alberto Crispo, fondatore della manifestazione.

 

Chi c’è dietro al Wine Show?

Prima delle persone dietro a Wine Show c’è un’idea – spiega il fondatore della manifestazione, Alberto Crispo – ovvero quella di esaltare l’aspetto emozionale dello stappare una bottiglia di vino. Il vino è socialità, è convivialità, è emozioni e nemmeno il miglior enologo del Mondo riuscirebbe a riprodurre l’ingrediente segreto che rende un bicchiere di vino memorabile: dove, quando e con chi lo bevi. Anche noi e le nostre sensazioni siamo il vino che beviamo. Da qui l’hashtag che accompagna la nostra comunicazione social, #BeWine, da qui nasce il nostro “spettacolo” in cui ogni protagonista gioca un ruolo fondamentale. Innanzitutto Todi, una città bellissima che offre location incredibili nelle quali amplificare e rendere indimenticabile l’esperienza della degustazione, luoghi che raccontano storie come quelle che gli stessi produttori, soprattutto i più piccoli, hanno la possibilità di raccontare in prima persona a una platea di esperti o semplici appassionati del settore. Con loro i migliori sommelier, quelli di Ais e Fisar, li accompagnano e li guidano partecipando congiuntamente al Wine Show. Da quest’anno insieme alla Proteco, l’associazione culturale organizzatrice, si è unita come partner Orvieto Eventi per proseguire nel percorso di ulteriore crescita del Wine Show.

Come si distingue da altri eventi del settore?

Non è facile distinguersi in una “giungla” di eventi anche più affermati e consolidati ma vorremmo farlo proprio pensando a quello che dicevo prima: amplificare l’esperienza della degustazione in tutti e a tutti i sensi. Perché come ci piace ripetere, un vino buono è buono ovunque ma solo a Todi, o a Orvieto nel caso della prossima edizione invernale, sarà indimenticabile. Vogliamo esaltare i luoghi e le produzioni di un territorio facendo della manifestazione un punto di riferimento per i cosiddetti enoturisti che non cercano solo un buon bicchiere di vino ma storie ed esperienze. Un evento accessibile ai semplici appassionati ma con momenti di approfondimento anche per i più esperti.

Il Wine Show non è solo vino?

No, il vino è il perno intorno al quale gira tutto lo show e fin dalla prima edizione l’evento principale, la mostra mercato delle cantine e dei produttori, è stato accompagnato da altre iniziative collaterali. Il vino è cultura, è arte, per questo in passato abbiamo ospitato mostre di quadri e di sculture, il vino è innovazione e per due anni abbiamo proposto la singolare degustazione “Il vino come non lo avete mai visto” con l’ausilio della realtà virtuale che catapultava il visitatore nella cantina e tra i filari della vigna nel quale era stato prodotto il prodotto che stava assaggiando. L’anno scorso abbiamo avuto un concerto jazz, quest’anno in piazza del Popolo protagonista sarà invece lo swing con l’esibizione degli Swingle Kings nell’ambito di Wine Show Off ovvero la parte del programma dedicata alla sperimentazione e alla contaminazione che, come lo scorso anno, si concentrerà sulla birra artigianale. Ovviamente non mancherà l’abbinamento vino-cibo con lo show cooking di gala affidato alla chef umbra Catia Ciofo nella serata di apertura, ci sarà inoltre la consegna dei premi #BeWine, al produttore e al giornalista/blogger che hanno saputo rappresentare in maniera più emozionante il territorio e il mondo del vino, il Wine Lab Award all’innovazione nel campo dell’enogastronomia e il Now, Not Only Wine, per premiare tutto ciò che gira intorno al mondo del vino.

Quanto è importante il confronto con altri territori e altri campi?

Per noi è fondamentale ed è alla base dell’idea di Wine Show. Abbiamo sempre pensato che soltanto nel confronto si potessero esaltare le produzioni umbre del settore vitivinicolo, in particolare quelle più piccole che magari non hanno tante occasioni di mettersi in vetrina ma rappresentano delle vere eccellenze. Per questo la manifestazione ospita ogni anno molte cantine che provengono da tutta Italia. Ma non solo. Riteniamo così importante il confronto che abbiamo deciso di aprire la nostra manifestazione a una serie di gemellaggi, primo fra questi quello riuscitissimo con il Due Mari Wine Fest. Fare rete per noi è importante e la sinergia tra iniziative come la nostra può diventare inoltre un utile strumento di marketing per le aziende e di promozione turistica per i territori. Ci crediamo così tanto che stiamo mettendo in cantiere altri gemellaggi che nel 2020 ci porteranno anche all’Estero.

Allora ricordiamo a tutti le date e gli appuntamenti di Wine Show?

A Todi l’edizione estiva si terrà il 7, 8 e 9 giugno e come abbiamo anticipato nella presentazione fatta al Vinitaly quest’anno si aggiungerà una edizione invernale a Orvieto il 6, 7 e 8 dicembre. Il programma della manifestazione è visibile on line sul sito www.wine-show.com dove è già possibile acquistare in prevendita i biglietti per la mostra mercato e le altre iniziative.

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