Print Friendly, PDF & Email

 

Radici del Sud è il salone riservato, esclusivamente, ai vini meridionali, era ora! Siamo, nel 2015, alla decima edizione ed anche quest’anno sono stata contenta di esserci per scoprire nuovi vini, nuovi nomi, nuove impressioni.

Ho già scritto della manifestazione in generale (leggi qui), per qualcuno che volesse saperne di più. Oggi, come anticipato, sono a riportare alcuni dei vini che ho apprezzato particolarmente.

I vini partecipanti sono numerosissimi, per la precisione 380 da 180 cantine in totale e sono stati premiati i primi 2 per ognuna delle 21 categorie individuate (stabilite sulla base di vitigno e/o provenienza) in base ai voti delle 2 giurie, quella nazionale e quella internazionale, tenute separate. Ecco la lista completa.

Di questi ne ho provati un po’, non tutti per pura questione di tempo, ecco le mie impressioni.

TRA I VINI VINCITORI DEGUSTATI.

  • FIANO DI AVELLINO 2014 dell’azienda PETILIA (Campania): di cui apprezzo immediatamente il potenziale e mi riservo di berlo fra qualche anno. Minerale, floreale e tipico, riconoscibile, qualità molto apprezzata in questo contest.
  • “QUATTRO VENTI”, GRECO DI TUFO 2014 dell’azienda PETILIA (Campania): potente, fresco, morbido, chiede cibo. Da non perdere. Con questa doppietta spero di avere presto occasione per un tour in cantina!
  • FALERNO BIANCO dell’azienda VILLA MATILDE (Campania): pieno, sapido, succoso. Un vino storico della Campania, un’azienda ben nota che non delude mai.
  • “SANT’ANASTASIA” 2013 – PRIMITIVO DI MANDURIA DOP della SOCIETÀ AGRICOLA BEATO (Puglia): un po’ ruffiano, di carattere internazionale, si fa apprezzare senza spigoli con note di frutti di bosco e leggera liquirizia, buona la persistenza. Azienda biologica di proprietà di Beat Fahrni, svizzero.
  • “QUARTARA” 2012, FIANO – COLLI DI SALERNO IGP dell’azienda LUNAROSSA VINI E PASSIONE
    Quartara di Lunarossa Vini e Passione

    Quartara di Lunarossa Vini e Passione

    (Campania): un’azienda da non perdere d’occhio che di anno in anno stupisce. Bando agli scettici per questo vino che fermenta in anfora. Dal colore carico con riflessi dorati si presenta intenso, con note floreali e di anice, molto piacevole, equilibrato con un tocco di erbe officinali. Una bellissima conferma per un vino che ho degustato più volte in recenti occasioni.

  • “BORGOMASTRO” 2009 Aglianico Campania dei COLLI DI SALERNO IGP dell’azienda LUNAROSSA VINI E PASSIONE: ancora giovane ma comunque abbastanza morbido, polposo e fine. Capisci tutto provando l’annata precedente, la 2008, che Mario Mazzitelli, il titolare, ha qui con sé! Ottimo naso di frutti neri e spezie. In bocca è morbido ma con una freschezza che lascia la bocca pulita!
  • GRECO DI TUFO DOCG 2013 dell’azienda LE ORMERE (Campania): un’azienda che non conoscevo ma che mi è stata suggerita, proprio in questa occasione da colleghi sommelier, un vino elegante che sicuramente chiede cibo. Un vino molto apprezzato che sono stata contenta di approcciare.
  • “LE BRACI” 2007, Negroamaro SALENTO DOC dell’azienda SEVERINO GAROFANO VIGNETI E CANTINE: un ottimo vino con note di erbe mediterranee e iodio; morbido, non riesco a non finire il calice nonostante io sia in fase degustazione. Una cantina che apprezzo molto sia per i prodotti -naturalmente- tra i quali anche il loro bellissimo rosato molto elegante, sia per una sana e piacevole empatia.
  • “CATÀ” 2012, IGT CALABRIA, dell’azienda I GRECO: al naso presenta una nota che ricorda il peperone e poi spezie più che frutto. Interessante, di buon equilibrio. Un’azienda ben diffusa della Calabria che sta contribuendo ad una rinascita regionale importante. Interessante anche il rosato (sempre di uve Gaglioppo) dal colore ramato molto elegante.
  • “LALUCI” GRILLO-SICILIA DOC 2014 dell’azienda BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO: fa una leggera macerazione con le bucce, mi colpisce per eleganza. Offre un tocco tropicale soprattutto di ananas, molto minerale. Un vino che amo e che con questa azienda si esprime al meglio.

TRA I VINI NON PREMIATI

  • CANTINE ASTRONI. È la prima azienda che tengo a menzionare in questa seconda lista. Altissima la qualità dei prodotti così come il fascino dell’azienda e l’impegno per la promozione di un territorio (nella provincia di Napoli) troppe volte maltrattato. Ecco il risultato, segnatevi questi nomi. La qualità cresce da una già stupenda Falanghina dei Campi Flegrei “base” con una nota di idrocarburi tipica di questa zona vulcanica. Per poi passare alla Falanghina “Vigna Astroni” di cui bevo la 2013 con note di frutta matura, polposo, di buona complessità, molto minerale; per non parlare della Falanghina “Strione”, in parte lavorata in legno, ottimo vino, complesso, pieno, da non perdere. Infine il Piedirosso per il quale esprimo un semplice concetto. il Piedirosso, per mio gusto personalissimo, non è un vino che prediligo, una delle poche eccezioni è quello delle cantine Astroni!
  • BLANC DE NOIR COME D’INCANTO di CANTINE CARPENTIERE (Puglia): azienda pugliese che ho visitato di recente e che ho apprezzato molto (come scrivevo già nel report sulla zona delle Murge nei pressi di Bari). Tutti i vini sono puliti, eleganti, ben fatti ma ancora una volta mi piace citare il vino ottenuto da una vinificazione in bianco del Nero di Troia, sempre intrigante, con un certo corpo, fine.
  • GRILLO 2012 dell’azienda FERRACANE a Marsala (Sicilia): con una buona sosta sulle bucce che lo rende carico. Ha note floreali e un tocco leggermente aromatico, sapido.
  • FIANO DI AVELLINO di CIRO PICARIELLO (Campania): è sempre una conferma ed un piacere incontrare il titolare (Ciro) e la moglie, la loro affabilità si rispecchia in un vino vero, tipico e di carattere come il territorio Irpino che rappresentano alla grande.
  • AZIENDA AGRICOLA SALVATORE MAGNONI (Campania): una scoperta più che interessante e che avrò modo di approfondire. Il primo bicchiere è di “Rosso del Ciliegio”, Aglianico 2013, vinoso, con tanta frutta al naso che si conferma all’ assaggio con boccata molto morbida ma mai eccessiva. Bellissimo anche il “Primalaterra” Aglianico del Cilento 2012, con note di polpa rossa al naso e molto piacevole al sorso con nota rinfrescante sul finale. Vini per i quali, anche qui, non ci si ferma ad un piccolo assaggio.
  • SINERGIA DEI SENSI. Un bellissimo progetto pugliese che vede insieme diverse aziende per la produzione di 2 blend che nascono dalla sinergia e quindi da diverse uve del territorio pugliese (Primitivo Puglia IGP, Rosso Puglia IGP), ecco le aziende: Antica Enotria, Agricola Pietraventosa, Vinicola Savese, Vinicola Panamà. Un
    Caposanato

    Caposanato

    progetto dell’Anarchico del Gusto e che apprezzo particolarmente non solo per l’idea ma anche per la piacevolezza di entrambi i vini.

  • ESTROSA, rosè di PIETRAVENTOSA, già vincitore del premio di Radici in passato, una conferma. Brava Marianna!
  • CAPASONATO della VINICOLA SAVESE (Puglia): un vino unico, da uve Primitivo che ha risposato per circa 30 anni in contenitori di terracotta storici! Un vino nato quasi per caso e in produzione molto limitata come si può facilmente immaginare. Ho avuto il piacere e la fortuna (letteralmente) di provarlo in questa occasione con grande sorpresa ed emozione! Degustandolo non avrei mai immaginato che avesse 30 anni! La frutta è sovramatura ma non cede! Con una morbidezza spinta, un retro tostato che mi ricorda la caramella al caffè, complesso e certamente persistente Vino da meditazione per eccellenza!

 

 

Condividi: