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Ascoltare un sommelier descrivere un vino è un esercizio a tratti divertente. Divertente per chi non ha una preparazione tecnica e non conosce la terminologia ufficiale di un’arte direi, di un mestiere non poco complesso.

Così spesso, ciascuno di noi, si è trovato almeno una volta a bocca aperta o peggio, confuso da termini come “fresco” o “caldo” che nel vino hanno un significato ben diverso rispetto all’uso comune; così come “corto” o “morbido”!

burro

il burro come riferimento per valutare la morbidezza del vino

Ecco svelate alcune curiosità per tirarcela con gli amici:

  • FRESCO: non si riferisce alla temperatura di servizio! O almeno, non solo… Nella terminologia tecnica la freschezza si riferisce al grado di acidità, caratteristica tipica e piacevole del vino (se ben bilanciata ad altre naturalmente).
  • CALDO: sulla stessa scia della “freschezza”, al di là della temperatura di servizio, questo termine viene usato dai sommelier per indicare il grado alcoolico di un vino che, come tutti gli altri elementi, deve essere ben bilanciato! Nota: il grado alcolico non si riferisce meramente a quello indicato in etichetta ma a quello che si percepisce, ci sono vini a bassa gradazione in etichetta nei quali l’alcool si percepisce più di altri.
  • CORTO: questo termine appare buffo e di difficile interpretazione. Se un vino è definito “corto” significa che non lascia aromi a seguito della deglutizione, scompare velocemente senza lasciare una scia. È una caratteristica negativa perché i sommelier verificano la cosiddetta “persistenza” del vino a seguito della degustazione.
  • MORBIDO: un altro termine di uso comune e di difficile interpretazione. Un vino morbido è quello che in bocca si avverte come vellutato. Si tratta di una sensazione tattile in bocca, per farsi una vaga idea, che si avvicina a quella del burro.
  • VINOSO: è un termine utilizzato nella descrizione dei profumi. Questo può sembrare scontato e portare a pensare che tutti i vini siano “vinosi”! invece non è così perché questo aggettivo si usa per vini che ricordano il mosto del vino in lavorazione in cantina, qualcuno dice l’odore della “cantina di mio nonno” e si trova principalmente nei rossi giovani.

 

A presto con qualche altra curiosità!

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