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Chianti, il vino più famoso in Italia cambia il disciplinare aumentando il limite massimo di residuo zuccherino che è possibile riscontare nei vini della celebre DOCG toscana, adeguandosi a quelli previsti in Europa.

La modifica è stata pubbliccata sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 agosto 2019 prevedendo un massimo di 4 grammi/litro, oppure 9 g/l purché il tenore di acidità totale (acido tartarico) non sia inferiore al livello di zucchero residuo di oltre 2 g.

Al momento la modifica riguarda solo l’Italia a partire dalla vendemmia 2019 (oppure le precedenti purchè si rispettino i requisiti). In Europa sarà applicabile una volta pubblicata la modifica sulla Gazzetta dell’Unione Europea (tre mesi dopo la trasmissione della domanda dal Ministero alla Commissione Europea, avvenuta il 25 luglio scorso), a quel punto, i vini con maggiore zucchero residuo, potranno circolare anche fuori dal territorio nazionale.

Una modifica che non solo va incontro ai gusti di molti consumatori stranieri ma che, in qualche modo, può essere d’aiuto dato il cambiamento climatico in corso.

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