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Quando a Napoli padre e figlio rispondono al richiamo della terra del nonno nel 2008, si trattava di inserirsi in un contesto complesso: quello del noto cru di Fiano, Lapio (Irpinia, AV). Ed ecco che il progetto parte proprio con la produzione di un vino che fosse unico ancor prima che con la strutturazione di un’azienda.

oi nì, fiano di avellino docg

È così che nasce Oi Nì (Fiano di Avellino DOCG) di Tenuta Scuotto: un Fiano di Avellino maturato in botti di legno grande e presentato come campione di botte in occasione di Vinitaly (2013) in decanter quasi a voler provocare amatori e, soprattutto, addetti di settore.

Oggi è il cavallo di battaglia dell’azienda irpina tanto promosso da un appassionato quanto efficace Adolfo (il “figlio”) con formazione in Marketing e Comunicazione, il quale non esita a mettere sullo stesso piano capacità comunicative e produttive garantendo risultati che – per un’azienda abbastanza giovane – sono rimarchevoli.

adolfo scuotto

Un vino che spesso si distingue per le tonalità dell’oro verde e che si caratterizza per sontuosità, eleganza e rappresentatività. Sulla base della degustazione delle annate 2014, 2015, 2016 insieme al campione di vasca 2018, ecco i tratti che ne disegnano il profilo generale: vino avvolgente, con un equilibrio sempre sostenuto da un’acidità mai aggressiva, persistente e sapido. Al naso offre una fine complessità con note spesso agrumate (bergamotto o limone candito) miste a fiori d’arancio, spezie e soffi burrosi, erbe officinali e diverse sfumature di tostatura con ottimo potenziale per un ulteriore sviluppo negli anni. D’altronde si sa: il Fiano di Avellino invecchia alla grande figuriamoci con queste premesse.

Un’attenzione sostanziale alla pulizia, all’equilibrio e alla morbidezza che, a mio avviso, guida tutta la linea produttiva, dai bianchi: Falanghina, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, tutti in purezza, lavorati solo in acciaio e che non presentano spigolosità di alcun genere (mi riferisco soprattutto alla spinta acida del Greco); ai rossi: dall’Aglianico (da uve Aglianico di Taurasi 100%, vinificato in acciaio, affinato 6 mesi in bottiglia) al Taurasi (Aglianico di Taurasi 100%, maturato 12 mesi in barrique, affinato 24 mesi in bottiglia) fino al tocco di classe di Stilla Maris (selezione di uve Aglianico, maturato in legno per 12 mesi) domati (se fosse possibile per l’Aglianico) con maestria.

Tenuta Scuotto lavora oggi su 9 ettari (6 di proprietà) in alcune delle migliori sottozone delle aree produttive di Irpinia e Sannio per la Falanghina come Lapio appunto, Santa Paolina, Paternopoli, Torrecuso per un totale di circa 80.000 bottiglie per 8 etichette.

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