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Proprio in questo periodo dell’anno dedicato alle Anteprime, tra cui anche l’anteprima Sagrantino in Umbria, mi focalizzo su un produttore umbro. Un attore più giovane della comunità produttiva regionale che è riuscito, però, a interpretare al meglio un territorio tanto affascinante. Ma forse è proprio chi ha spaziato tra luoghi e ambiti professionali diversi che spesso riesce ad avere un quadro chiaro per realizzare un progetto così focalizzato e completo.

Peter Heilbron di Tenuta Bellafonte dopo anni di management aziendale decide di mettersi alla prova nel settore enoico nel 2007 dopo aver scoperto la personalità unica del Sagrantino sulla cui produzione si concentra per 6 anni in modo esclusivo, con totale dedizione: unica strada possibile verso l’eccellenza. Parola d’ordine “rispetto”, per il territorio, l’uva e il consumatore: seppur passando per mano propria la trasformazione non deve intaccare l’essenza di un prodotto. Oggi lavora su circa 11 ettari circondati da bosco e uliveti all’insegna della biodiversità.

tenuta bellafonte

Il Sagrantino è prodotto con basse rese, potature corte e raccolta manuale per un’attenta selezione dei grappoli che abbiano maturazione omogenea. Seguono diraspatura e fermentazione ad acini interi; la fermentazione è spontanea con lieviti indigeni e poi è prevista maturazione in botti grandi (50 Hl) di Slavonia poco o per nulla tostate per almeno 3 anni. Il risultato è strepitoso in termini di eleganza. Il “Collenottolo” Montefalco Sagrantino DOCG assume tutte le sfumature che l’annata sa offrire e tra le annate 2014, 2013, 2012 e 2011 ho amato particolarmente la 2012. Arioso al naso con note di bacche rosse mature, cuoio, ciliegia sotto-spirito e cannella. Sorso denso, ottimo l’equilibrio, lunghissimo il finale con aromi in sintonia coi profumi. Elevatissimo il potenziale d’invecchiamento.

tenuta bellafonte, i vini

Dal 2013 inizia a pensare di completare la linea coi bianchi e soprattutto il Trebbiano Spoletino risponde alla sua attitudine esigente.
Due le etichette: “Sperella” Montefalco bianco DOC (fermentazione spontanea, solo acciaio, circa 5 mesi sui lieviti, malolattica svolta, non filtrato): agrume maturo con tocco quasi tropicale, coerente al gusto, teso ma di buona concentrazione; e “Arneto” Trebbiano Spoletino IGT (dopo una breve macerazione è trasferito in legno dove svolge anche malolattica naturalmente e resta a contatto coi lieviti per qualche mese; la spalla acida è garantita dal 10/20% di uve raccolte leggermente in anticipo). Naso compatto e maturo, offre un ottimo equilibrio tra agrume candito (cedro) e pesca bianca, erbe officinali, nota rocciosa e un soffio di mallo di noce. Ottima la trama al sorso: sapido, pieno e rotondo. Che armonia.

La storia più recente ci porta, invece, al Sangiovese per un rosso che fosse complementare al Sagrantino: sottile, fine e franco. Il “Pomontino” (Montefalco rosso DOC 2017) è un vino goloso, di grande bevibilità che profuma di lampone, ardesia e paprika dolce. Al palato è più austero, asciutto, un vino coerente e sottile seppur di media struttura.

tenuta bellafonte

Non solo, quando parlavo di progetto mi riferivo a un’offerta enoturistica di qualità perfettamente integrata nel territorio umbro, tanto ambito da chi cerca natura “morbida”, relax e buon cibo. La ricerca dei dettagli si combina alla convivialità e all’accoglienza degli ambienti ricercati e rustici al contempo. Attenzione a non perderci la testa!

tenuta bellafonte

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