Print Friendly, PDF & Email

 

Il progetto Mosaico per Procida (che introducevo qui) procede e cresce, non solo in termini tecnici in vista del blend delle masse di vino che concorreranno a definire il prodotto finale come da piani ma, intanto, si arricchisce anche di sostegni variegati.

È confermato infatti anche il Patrocinio Morale dell’Associazione Italiana Sommelier della regione Campania capitanata da Nicoletta Gargiulo che ho intervistato per approfondire lo spirito alla base di questo appoggio significativo.

Bastano poche righe per presentarla: Miglior Sommelier d’Italia nel 2007, Presidente AIS Campania dal 2010, attualmente Restaurant Manager dell’hotel Le Agavi a Positano.

Nicoletta, qual è stato il tuo approccio alla Presidenza da quando hai iniziato, ormai più di 10 anni fa?

Innanzitutto quello di creare rapporti solidi con i produttori e da lì, a cascata, incentivare alla collaborazione con l’obiettivo di promuovere la cultura del vino locale e non. Così siamo partiti con focus mirati. Ad esempio, le verticali di vini bianchi per diffondere la cultura del bianco da invecchiamento e così una serie di eventi volti anche a promuovere il vino campano al di fuori dei confini regionali quanto più possibile. Mi viene in mente Campania 100 per sottolineare la diversità ampelografica della regione così come un progetto di filiera a supporto delle cantine in un momento difficile a causa del Covid e poi iniziative per il sociale. Sicuramente ho puntato su un gioco di squadra circondandomi delle persone più adatte a questo scopo. Ci ho tenuto molto anche a creare un ambiente sereno affinché questo clima potesse respirarsi anche dall’esterno.

 

E qual è lo spirito a sostegno di questo progetto, Mosaico per Procida?

Abbiamo voluto manifestare la nostra vicinanza immediatamente offrendo la massima disponibilità per le degustazioni che si svolgeranno: dalla prima di presentazione a Procida a tutte le altre che seguiranno nelle diverse province.  Ritengo si tratti di un’iniziativa lodevole in termini di coesione e diffusione della cultura del vino campano. D’altronde, in passato sarebbe stato impossibile pensare alla collaborazione di 25/30 produttori e questa è, evidentemente, un’espressione di maturità importante. Non solo, una grande occasione di visibilità.

Condividi: