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“Orvieto allo specchio” è la finestra tematica del Consorzio Vini di Orvieto del 26 settembre scorso inserita nella più ampia kermesse ‘Orvieto città del gusto, dell’arte e del lavoro’ (Orvieto, 24 settembre – 2 ottobre). Una settimana di approfondimenti, cene stellate e confronti promosso dal Gal Trasimeno-Orvietano, dalla Fondazione Cotarella e dal Consorzio turistico territoriale “Way of Life”.

Una tavola rotonda in occasione della quale i produttori hanno incontrato stampa e operatori di settore presso Palazzo del Capitano del Popolo per una riflessione a freddo sui punti di forza e i punti di debolezza di una denominazione storica ed evocativa in cerca di un rilancio.

In compagnia di Riccardo Cotarella, Presidente Comitato Scientifico “Orvieto diVino”, Patini (Nomisma), Rossi (Partesa), Magnocavallo (Tannico), Bertini (gruppo Langosteria), Maggi (Enoteca La Loggia), Zappile (Il Pagliaccio, Roma), Cancino (The Wine Teller) hanno condiviso la propria visione moderati da Pino Strabioli.

L’obiettivo è quello di ridare prestigio a un vino ricco di fascino e storia innanzitutto facendo leva sulle nuove generazioni di produttori, comunicatori e consumatori. Tra i principali punti emersi si torna sull’importanza di elevare il prezzo medio affinchè la percezione dei vini di Orvieto migliori e questo è possibile solo attraverso un’operazione sinergica puntando su una comunicazione efficace, specialmente se si considera che i numeri parlano chiaro: il consumatore medio dei vini di Orvieto ha più di 50 anni e se i giovani sono il futuro si rischia, così, di non averne abbastanza. Cotarella richiama l’attenzione ai dati lamentando un approccio al vino troppo spesso esclusivamente poetico che tralascia l’importanza dell’imprenditorialità.

Associazione Donne del Vino – Umbria

Oltre, quindi, alla zonazione e ai numerosi interventi migliorativi cui è stato sottoposto il disciplinare sin dalle prime battute: la costituzione come Consorzio del Vino Tipico di Orvieto (1958) divenuto Consorzio Tutela Vino Orvieto nel 1971, l’inserimento della DOC Rosso Orvietano (1998) e della tipologia Muffa Nobile (2010), serve pensare ad una strategia condivisa. Una strategia promozionale che conquisti i consumatori anche più giovani e renda gli operatori appassionati ambasciatori di un territorio cui non manca nulla per essere raccontato nella maniera più completa. Serve fare squadra traendo forza dal gruppo e approfittando di eventuali leadership piuttosto che alimentare la competizione e, perché no, fare leva anche su una tipologia così rara come quella del muffato che potrebbe fare da traino come suggerisce Camilli (Presidente AIS Italia, già Presidente AIS Umbria). Una strategia che trova centrale il ruolo del Consorzio come collante e garante.

strascinati di don Ernesto, mozzarella e basilico su leggero ragù di pomodori san Marzano

La serata si è conclusa con una splendida cena del due stelle Michele campano Don Alfonso. Le Donne del Vino Umbria sono state presenti con uno stand informativo.

filetto di maialino del beneventano in crosta di pane e guanciale con crema verde e pomodoro piccante

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