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Limitarsi ad un elenco di note di degustazione di un vino o, peggio ancora, al solo punteggio è sempre molto riduttivo. Figuriamoci quando siamo di fronte a nomi storici e di grande rilievo sul mercato internazionale come la nota Maison di Champagne Louis Roederer.

Ho avuto modo di partecipare ad una Master Class tutta dedicata a questa casa, organizzata dai sommelier AIS di Torino e tenuta dall’esperto italiano di Champagne Alberto Lupetti, autore della guida “Grandi Champagne” – Guida alle migliori bollicine francesi in Italia.

L’incontro inizia con una domanda: “Qual è il migliore Champagne?” Chiaramente la risposta è: dipende! Dipende dall’annata e se questa la apri al momento giusto, cosa -tra l’altro- non facilmente prevedibile. Ma Louis Roederer è certamente tra le migliori con i suoi 3 milioni di bottiglie.

Allora, a seguito di questo incontro reso interessantissimo dalla chiarezza e dalla professionalità di Alberto, io vorrei provare a rispondere alla domanda “Perché Louis Roederer è… Louis Roederer (L.R.)?

louis roederer con Lupetti by Chiara Giorleo

Master Class sullo Champagne Louis Roederer con Lupetti (by Chiara Giorleo)

Lo farò ripercorrendo alcune informazioni utili e curiose emerse e certamente analizzando alcune delle bottiglie più importanti.

Proviamo a schematizzarlo per rendere queste informazioni più immediate:

  • PROPRIETA’. L’attuale proprietario è Frédéric Rouzaud, suo padre (Jean-Claude) liquidò gli altri 2 fratelli per lasciare una sola testa alla direzione!
  • VIGNE. La prima mossa della Maison è stata quella di avvalersi dei migliori vigneti, acquistati nei migliori cru, valutando le esposizioni ottimali e vari altri aspetti, la maggior parte di questi sono di proprietà. L’uso dei prodotti chimici è ridottissimo, le rese sono molto basse e questo viene ottenuto naturalmente, spiega Lupetti (cioè spingendo la pianta a produrre meno).
  • AGRICOLTURA BIODINAMICA? L.R. è tra i più grandi produttori di Biodinamico (con circa 60 ettari). Pare abbiano iniziato per gioco restando colpiti dal risultato. Nonostante ciò, non hanno certificazione per evitare di legarsi a condizioni che in futuro potrebbero non rispondere più alle loro esigenze o ai loro obiettivi.
  • CHÂTEAUX. È proprio la casa L.R. ad introdurre questo concetto: non possiede piccoli appezzamenti ma grandi blocchi, cosa rara in Champagne. Le poche uve che acquista (utilizzate solo per la linea base) sono comunque, per gran parte, accanto alle vigne di proprietà.
  • TRADIZIONE. Tra le varie, non svolgono fermentazione malolattica come accadeva in passato. Le bottiglie di Chardonnay degli anni ’50 hanno dato grandi soddisfazioni e allora non si svolgeva malolattica. Inoltre, la casa utilizza da sempre vin de réserve conservati in botte, a differenza di altre Maison che stanno riscoprendo questa usanza recentemente.
  • INNOVAZIONE. Probabilmente è l’unica Maison che sta sviluppando i propri lieviti, selezionati dai vigneti biodinamici; questi saranno presenti nei prodotti a partire dall’annata 2014. È l’unica ad avere un proprio vivaio, grazie al quale lo chef de cave sta selezionando non solo i migliori cloni di Pinot Noir (ne hanno 150!) ma anche il portainnesto. Tutto questo per rendere unico lo stile della Maison.
  • CURIOSITA’. Il loro prodotto simbolo è il “Cristal”, purtroppo oggi “massacrato” in quanto simbolo del lusso e bevuto, ad esempio, in molte discoteche dove viene fatta poca attenzione alla temperatura di servizio, per non parlare delle annate che non dovrebbero mai essere quelle correnti! L.R. ebbe anche un confronto con l’azienda italiana Ca’ del Bosco quando quest’ultima realizzò un packaging simile con bottiglia trasparente e pellicola arancio. Sconosciuto il numero totale di bottiglie prodotte ma pare siano circa 700.000 o giù di lì e questo è incredibile se si pensa al risultato su così larga scala.
master class louis roederer con Lupetti by ChiaraGiorleo

master class louis roederer con Lupetti by ChiaraGiorleo

LA DEGUSTAZIONE.

  • Louis Roederer Brut premier senza annata: (40% di Chardonnay, 40% di Pinot Noir e 20% di Pinot Meunier, assemblaggio di vini vinificati in fusti di rovere). L’unico nel quale utilizza uve conferite. Tra i migliori Champagne base senza annata secondo molti, con bollicine abbondanti e carezzevoli. Nota agrumata, cremoso.
  • Louis Roederer Blanc de Blancs vintage 2008: (come dice il nome stesso, 100% Chardonnay). Ottima annata che regala una freschezza notevole e ben integrata. Intenso con una bella nota agrumata ma anche floreale. Nota “vinosa” esattamente come vuole lo chef de cave (Jean-Baptiste Lécaillon). Si tratta di un Grand Cru anche se non scritto in etichetta!
  • Louis Roederer Brut vintage 2007: (70% Pinot Noir, 30% Chardonnay, percentuale di circa il 30% in legno) ancora giovane, complesso, senza spigoli, con una bella nota di frutta secca e bella mineralità. Particolarmente piacevole in bocca e lungo. Lupetti lo definisce “illustre sconosciuto” perché spesso si passa dal prodotto base senza annata al top di gamma, il noto Cristal, mentre questa tappa intermedia offre un ottimo rapporto qualità-prezzo.
  • Louis Roederer Vintage Rosè 2008: (65% Pinot Noir, 35% Chardonnay, percentuale del 20% in legno). Il colore è delicato: buccia di cipolla; il vino è fine, pieno, sapido con note di piccoli frutti rossi al naso e bella sapidità.
  • Louis Roederer Cristal 2006. (60% Pinot Noir, 40% Chardonnay, invecchia in cantina per 6 anni e si riposa 8 mesi dopo lo sboccatura). Giovanissimo! Le bolle sono particolarmente fini ed ‘eleganza’ è l’unico termine che può definirlo al meglio. Concentrato, fresco e morbido al contempo, intrigante, di eccellente potenziale.
  • Louis Roederer Cristal 1999. Poco da dire! Non gli si darebbe questa età nemmeno dal colore; cremoso, avvolgente, grasso, senza alcun cenno di cedimento. Il Cristal è stato creato per lo zar Alessandro II che chiese alla casa di conservargli la migliore cuvée ogni anno; per l’occasione fu creata una bottiglia speciale (con fondo piatto e che fosse trasparente per esaltarne la luminosità).

 

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