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L’IWC – International Wine Challenge è uno dei più storici concorsi enoici di Londra. Come giudice IWC posso testimoniarne il valore in prima persona ma quello che mi preme in questa occasione è rispondere alla più semplice delle domande: perché? Perché tra i tanti concorsi un produttore dovrebbe scegliere di partecipare all’IWC?

iwc international wine challenge

Si tratta di quello che l’IWC cerca di trasmettere in occasioni di incontro con produttori di diverse regioni produttive come è stato fatto di recente in Abruzzo, grazie alla presentazione di Peter McCombie MW (co-Presidente dell’IWC) insieme a Gabriele Gorelli (Ambasciatore IWC per l’Italia) con la collaborazione del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo. La presentazione è stata seguita dalla degustazione di 36 vini che hanno ottenuto medaglia d’oro, d’argento e di bronzo al fine di interpretare  insieme gli standard di valutazione.

Allora, perché? Procedo nel più immediato dei modi: ecco i numeri (aggiornati all’edizione 2019)

1984: anno di fondazione

460: il numero degli esperti internazionali invitati a giudicare

38: le nazioni da cui provengono i giudici

51: numero di nazioni da cui provengono i vini

8: il numero minimo di volte in cui il vino è degustato per essere certi del punteggio ottenuto

12: il numero minimo di giudici che degustano un vino insignito di medaglia (in 3 occasioni distinte)

24%: è l’aumento delle vendite medie a seguito dell’apposizione del bollino corrispondente al riconoscimento ricevuto (secondo uno studio del 2018 condotto da IWC e Coop)

1,2 miliardi: persone raggiunte dalle comunicazioni dell’IWC (2018)

2: sono le tranche e quindi le occasioni per i produttori di iscriversi al concorso (novembre e aprile) in modo da poter sceglier qual è il momento migliore per presentare i propri vini

188£: il costo totale (spedizione inclusa) di iscrizione (inferiore ad altri noti concorsi come DWWA e IWSC)

 

Io intanto incrocio le dita per i vini italiani!

Ci vediamo a Londra.

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