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Li chiamano cugini eppure uno si fa al nord, in Piemonte e uno a sud in Campania. Sto parlando di 2 grandissimi vini italiani: Barolo e Taurasi, i miei preferiti: i rossi invecchiati! Ma quelli fatti bene, ed in questo caso sono andata decisamente sul sicuro!

Il primo vino, il Barolo, si commenta da sè: di fama internazionale prodotto nelle Langhe, questa piccola zona di produzione a cavallo delle province di Asti e Cuneo. Il secondo è il vino tra i più pregiati del Sud Italia, prodotto in Irpinia, l’area interna della regione Campania ben diversa dall’immaginario collettivo che fa associare la Campania al mare e alla costa. Questa presenta infatti tratti molto diversi: altitudini che arrivano fino a 600 m di altezza, escursioni termiche notturne e ventilazione che, insieme all’influenza vulcanica del vicino Vesuvio rendono la zona tra le migliori in Italia, da secoli.

Non solo di questi 2 vini ho selezionato un’annata d’eccezione: 1999 che si distinse per pregio in quasi tutto lo stivale. La degustazione, per chi non ha seguito i social (da Instagram a Twitter e Facebook) ha previsto l’apertura del Barolo 1999, Eraldo Viberti e del Centotrenta Taurasi Riserva 1999, Mastroberardino. Poco da dire: 2 vini eccellenti, limpidi, colore granato (il Barolo con tonalità più aranciate rispetto al Taurasi), di grande equilibrio, corpo ed intensità. Li ho aperti verso le 10 di mattina per consentire una buona ossigenazione fino a sera. I tappi, rigorosamente di sughero e abbastanza lunghi entrambi, si sono mantenuti benissimo ed alle 21,00, quando ho iniziato la cena, erano assolutamente perfetti.

2 bott

the 2 bottles

 

Il Barolo di Viberti era certamente maturo. Offriva un bouquet ampio fatto soprattutto di sottobosco ma anche cioccolato e appena un po’ di vaniglia della barrique ma che non copriva affatto le note fruttate ma donava quella morbidezza evidente anche al palato: quindi rotondo e piacevole, di grande persistenza e retro gusto di ciliegia. Il Centrotrenta Taurasi Riserva di Mastroberardino è la selezione della selezione: le migliori uve del 1999 (generalmente destinate al fatidico Radici Taurasi Riserva, storica etichetta bianca) furono selezionate per una produzione speciale: la celebrazione dei 130 anni di attività, una produzione limitata che riporta in etichetta i volti degli ultimi 3 timonieri: ultimo dei quali è stato Antonio Mastroberardino che purtroppo ci ha lasciati di recente (leggi l’articolo qui:http://chiarasfoodandwineguide.com/2014/01/29/407/). Il Taurasi Riserva lo definirei pronto, avrebbe permesso ancora anni di affinamento in bottiglia (incredibile!); un bouquet ricchissimo ma con note che tendevano più alle spezie come il pepe nero, evidenti anche il cuoio e la viola. Al palato ha ancora un certo grado di acidità, complesso, intenso, buono, ottimo! Persistenza notevole e note retro olfattive che ricordano l’amarena.

CentoTrenta copia

the new label of Centotrenta (Mastroberardino)

 

Perfetto l’abbinamento col cibo: salumi e funghi in antipasto, arrosto speziato in particolare con chiodi di garofano. Insomma piatti elaborati, speziati, che accompagnino senza coprire né scomparire.

Impossibile esprimere una preferenza, che vini! D’altra parte si tratta di 2 produttori molto diversi tra di loro: Eraldo Viberti, piccolo produttore in La Morra (provincia di Cuneo), modernista, estremamente cordiale, una persona squisita. Segue tutto di persona da circa 30 anni. Dal Dolcetto al Barbera, fino ai diversi Barolo, Eraldo basa tutto sul rispetto del territorio. Qualche esempio su tutti: uso di concime organico, inerbimento spontaneo e lavoro manuale in vigna. Mastroberardino, azienda storica campana presenta numeri molto più alti in termini di produzione, offrendo eccellenze note in tutto il mondo da più di un secolo, con uno stilo molto più tradizionale ma anche un occhio attento all’innovazione che si manifesta anche in attività, più recenti, nel campo -ad esempio- dell’ospitalità.

affreschi viberti

frescos at Viberti

 

Un punto in comune c’è ed è anche originale. Entrambi i produttori hanno delle bellissime cantine affrescate, decisamente da visitare!

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