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Nel 2007 “Casalferro” della nota Barione Ricasoli era il vino dalla Lufthansa, un Toscana IGT, Merlot 100% ma “decisamente toscanizzato” afferma lo stesso Francesco Ricasoli, pronipote del celebre Bettino che dettò la formula del Chianti già nell’ ‘800, ed oggi ancora in uso.

Barone Ricasoli, in Toscana nel Chianti Classico (la zona compresa tra Firenze e Siena) non solo è la più antica azienda vinicola in Italia ma è una delle aziende più antiche nel mondo. Insomma le origini risalgono al 1141.

Francesco Ricasoli, ex fotografo, dirige l’azienda di famiglia dal 1993 ed ha iniziato un percorso di sperimentazione e perfezionamento mantenendo le tradizioni nella sede storica, quella di 8 secoli fa: il Castello di Brolio.

E proprio Francesco Ricasoli è stata guida orgogliosa e disponibile per la mia interessantissima e formativa visita tra le vigne e la moderna zona di produzione, a dimostrazione di questa perenne convivenza di vecchio e nuovo. La storia c’è, si percepisce, e da questa si attinge ma il lavoro di oggi è incentrato sulla modernità: sperimentare per migliorare, non solo la qualità dei prodotti, ma l’offerta al cliente, l’ospitalità, la comunicazione e l’impatto ambientale. La sperimentazione si fa in vigna, già in parte convertita al biologico ed anche su tappi e legni. Un continuo lavoro di ricerca che si rivela il segreto di quella garanzia nascosta tacitamente dietro l’etichetta “Barone Ricasoli”. Un esempio su tutti la pubblicazione “Oltre la zonazione –Tre anni di studio al Castello di Brolio” un lavoro di zonazione condotto con diversi prestigiosi enti di ricerca al fine di studiare il terreno e le sue caratteristiche con utilità enorme per tutto il territorio del Chianti.

Ma l’azienda si completa grazie alla variegata e curatissima ospitalità. Innanzitutto abbiamo ben 2 tipi di club, pratica molto diffusa in California, molto molto meno in Italia. Un primo club, gratuito, che consente di ottenere le ultime news e sconti riservati; un secondo il “club 1141” che garantisce trattamenti davvero speciali, anche l’acquisto di vini non disponibili in enoteca. E poi l’enoteca dove si trovano anche prodotti tipici e qualche originale gadget, le sale degustazione disponibili per eventi privati-aziendali, le visite guidate (tra le quali si può scegliere il taglio che si preferisce scorrendo tra diversi tour offerti) e l’osteria, che offre i sapori della cucina toscana e la guest House l’Agresto: una perla dallo stile rustico e raffinato, circondata dai vigneti, per pochissimi eletti. Non mancano una serie di servizi che perfezionano l’offerta: dal supporto all’organizzazione di tour nelle vicine località toscane, alle escursioni personalizzate in bici o a cavallo e così via.

risto

the restaurant

 

La Toscana, con aziende come questa, si avvicina a quei concetti di comunicazione ed ospitalità tanto ambiti e tipici anche nella vicina Francia. E questo non toglie spazio alla qualità dei vini: che dai più classici

  • “Brolio” 2011 (Chianti Classico DOCG), Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, il cavallo di battaglia che al Vinitaly è sempre tra i più richiesti
  • “Castello di Brolio” 2010 (la Gran Selezione *di Chianti Classico della casa) ancora blend di Sangiovese con una piccola aggiunta di Merlot e Cabernet Sauvignon, 5 grappoli ed in passato scelto nella Singapore Airlines
  • “Colledilà” 2010 l’altra Gran Selezione * sempre Chianti Classico DOCG ma Sangiovese in purezza, è un Tre Bicchieri Gambero Rosso, ancora più elegante e setoso

fino ad arrivare al meno noto bianco:

  • “Torricella” che Francesco Ricasoli teneva a degustare e che in effetti mi ha colpito, grande equilibrio e piacevole mineralità.

Infine

  • “Casalferro” 2010, di cui in apertura. La varietà (Merlot) non è nemmeno indicata in etichetta per evitare che il pubblico si aspetti un vino varietale mentre si tratta di un vino di territorio, nonostante la varietà sia, appunto, internazionale.

Tutti si distinguono per eleganza, incluso il Vin Santo, carico e gustoso, dal sapore deciso ma mai stucchevole.

 

*Gran Selezione: è l’ultima classificazione introdotta nel 2013 dal consorzio del Chianti Classico Gallo Nero che si affianca alla Riserva, con regole –però- ancora più stringenti.

 

ecco il sito dell’azienda: http://www.ricasoli.it/I-Ricasoli-e-il-Chianti-Classico/

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