Come mai per alcune religiosi l’alcool è ammesso e per altre no?
È stata condotta un’analisi storica molto interessante circa l’evoluzione del consumo di alcool per le 3 principale religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo e Islam. Per le prime 2 l’uso di alcool è concesso mentre il Corano, seppur in modo controverso, lo vieta e questo influenza i consumi odierni chiaramente.
Tutto dipende dalle “Sacre Scritture”.
- EBRAISMO
Nei primi capitoli della Bibbia, il vino assume un ruolo non propriamente positivo, ma tutto cambia nel seguito: Dio richiede agli Israeliti di portare vino all’altare come sacrificio (Esodo 29:40) e dice alla gente di godere di vino durante le feste (Deuteronomio 14:26). Nella tradizione ebraica il vino è considerato una bevanda sacra e previsto in tutte le occasioni di festa: sabato, Pasqua, cerimonie di circoncisione, matrimoni. Secondo il rabbino Eitan Webb, cappellano ebreo all’Università di Princeton: “Accogliere il sabato con il vino è un incontro di anima e corpo”.
- CRISTIANESIMO
Sia per Cristianesimo sia per Ebraismo è prevista l’importanza di bere moderatamente però il messaggio finale è di evidente apertura. Per il Cristianesimo si beve vino per onorare Dio e per rafforzare la comunità.
Ecco, non a caso tra i primi miracoli pubblici di Dio c’è proprio la trasformazione di acqua in vino nel corso di un matrimonio (Giovanni 2: 1-11)!
- ISLAM
Il Corano utilizza messaggi controversi ma il risultato finale è evidente. Il testo afferma, infatti, che c’è qualcosa di buono nel bere ma che i danni possono assumere dimensioni ben più grandi (2:219). Inoltre, il Corano indica ai credenti che non dovrebbero avvicinarsi alle preghiere in stato di ebbrezza (04:43) che risulta una importante restrizione considerando che questi sono tenuti a pregare 5 volte al giorno!
Fonte: VinePair
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