Print Friendly, PDF & Email

“colore rosso rubino carico, che tirava allo scuro; profumo vinoso e campestre: frizzantino e quando giovane addirittura spumoso, spumoso di una spuma che calava subito e subito spariva per sempre; pastoso, denso ma allo stesso tempo scivoloso: come un lambrusco di più corpo, come una barbera di meno corpo; e con un aroma, un retrogusto gradevolissimo di affumicato: un affumicato della stessa specie di quello del whisky al malto ma infinitamente più volatile. Nonostante il colore andava bevuto freddo, e freddo di cantina, mai di frigorifero. Dov’era il Lettere? Dov’era il Gragnano?” (di Mario Soldati / Vino al vino)

Ecco cosa significa non raccontare il vino in modo tecnico.

Chapeau!

Condividi: