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Dopo aver partecipato a deGusto Spoleto (giugno, 2-3, 2018) riflettevo sul fatto che il Trebbiano Spoletino pare proporsi come vino di rottura sia in termini geografici, qui in Umbria, che varietali. Mi riferisco al fatto che innanzitutto apre seriamente la discussione ai bianchi in una regione più nota per i rossi; inoltre tende a distinguersi da trebbiano toscano e abruzzese (salvo lodevoli eccezioni) presentandosi con maggiore carattere e intensità tanto che, secondo alcuni colleghi, dovrebbe addirittura essere ribattezzato evitando il termine “trebbiano” per dargli una indipendente identità.

spoleto, umbria

La DOC nasce nel 2011 e certifica una produzione da tenere d’occhio per numeri (si è passati da 8 produttori nel 2012 a circa 40 ad oggi) nonchè potenzialità decisamente inespresse o disordinatamente valorizzate.

Ma scopriamo qualche elemento in più.

I principali caratteri del Trebbiano Spoletino

Prodotto nel territorio tra Spoleto e Montefalco, provincia di Perugia.

Storicamente le viti erano maritate ad olmi e aceri con il sistema della “piantata maritata” che si cerca di difendere non per sentimentalismi di sorta ma perché “la pianta ti parla” dice Bea, tra i più importanti produttori e sostenitori del Trebbiano Spoletino, infatti – come da disciplinare – “preferisce la potatura lunga e vuole molto sfogo nei tralci; si adatta bene alla formazione delle tese che sono quei tralci lunghi che collegano un albero con un altro”.

Il grappolo è mediamente serrato con bucce spesse. Maturazione tardiva, resistenza alla malattie, alta acidità anche a maturazione.

 

Trebbiano Spoletino: il vino

È sempre difficile generalizzare ma si può dire che il Trebbiano Spoletino ha un carattere deciso con una buona intensità al naso e un’espressività non troppo limitata; è longevo e versatile. Non a caso si presta a diverse lavorazioni e interpretazioni (come le macerazioni a volte troppo spinte o mal gestite), forse troppe al punto che fatica a trovare una sua collocazione identitaria nel panorama regionale ancor prima che nazionale.

Resta un vino da non perdere e bere con 1 o 2 anni sulle spalle per goderselo appieno.

la sala degustazione

 

deGusto Spoleto: i miei migliori assaggi

In occasione di questa II Edizione di deGusto Spoleto erano circa 45 i campioni disponibili, ecco i miei migliori assaggi:

  • Trebbiano Spoletino DOC Superiore non filtrato 2015 – COLLE UNCINANO

Naso “dolce” e intenso con albicocca disidratata, zafferano, zenzero candito, erbe officinali. Articolato al sorso con boccata piacevole, fresco e sapido

  • Trebbiano Spoletino IGT Umbria “Vigna Vecchia” 2017 – COLLECAPRETTA

Naso maturo che presenta note di confetto e un tocco medicinale, molto invitante. Sorso pieno e asciutto, persistente

  • Trebbiano Spoletino DOC Spoleto 2017 – CANTINA COLLESOLE

Al naso colpisce subito una evidente nota di basilico poi paprika, roccia, ananas in barattolo da conserva. Teso, sapido con retro fruttato

  • Trebbiano Spoletino DOC Superiore 2016 – CASTELGROSSO

Un vino che ho spesso apprezzato con 2 o 3 anni sulle spalle quindi rinnovo il consiglio di attenderli. Albicocca e note eteree al naso. Materico ed equilibrato ma vuole ancora tempo per esprimersi al meglio

  • Trebbiano Spoletino DOC Spoleto “Anteprima Tonda” 2016 – ANTONELLI

Ottimo vino (insieme al Trebium 2017) che si conferma ben delineato e di personalità. Buccia di mela, fumo, polvere di caffè, macchia mediterranea e tocco balsamico rendono il naso complesso e invitante. Pieno, avvolgente e persistente.

  • Trebbiano Spoletino DOC Spoleto “Del Posto” 2016 – PERTICAIA

Anche in questo caso apprezzo molto entrambe le espressioni aziendali. Mi soffermo su questa etichetta di grande finezza con bouquet penetrante che presenta note di salvia, biscotto e miele su un finale balsamico. Coerente ed elegante al sorso. Più contenuto nella persistenza ma con alto potenziale di invecchiamento

  • Trebbiano Spoletino IGT Umbria “Le Tese” 2016 – ROMANELLI

Un’altra etichetta-conferma del panorama produttivo della zona che si presenta particolarmente luminoso. Il naso è articolato con note che ricordano vagamente l’uva fragola e poi spezie e goudron. Fresco e sapido, decisamente scorrevole, invita al secondo sorso. Ritorna il goudron sul finale

  • Trebbiano Spoletino IGT Umbria “Cantaluce” 2017 – COLSANTO-LIVON

Un vino più verticale con note floreali, di pietra focaia e cedro. Pulito, dallo stile più “classico”, da attendere un annetto

  • Umbria IGT “Colle Murello” – LEONARDO BUSSOLETTI

Super vino: profondo e agrumato, di carattere e piacevolezza al contempo. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Un nome con cui si va sul sicuro a prescindere dall’etichetta.

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