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La natura non ha bisogno di grossi interventi (salvo occasioni particolari). Emilio Foradori (in Trentino) questa estate mi raccontava di come loro si ispirino al bosco dove c’è una grande biodiversità che funziona alla perfezione senza alcun intervento umano. Siamo noi che ne abbiamo bisogno, magari anche per questioni di ego o – negli esempi più estremi – quando l’interesse economico prevale su un risultato territoriale. Eventualmente, un approccio interventista (controllo e gestione delle fermentazioni, uso della chimica, etc) può servire a noi: per metterci alla prova prima di riuscire pienamente ad accoglierla questa ‘Natura’. In poche parole: “less is more”, e cioè “meno tocchi, meglio è”. Invece oggi pare che se non intervieni e non usi le nuove scoperte tecnologiche (e non solo) allora non sei al passo coi tempi perfino nel settore agricolo.

Mlečnik & Slavček at vini veri assisi 2019

Parte così, con Mlečnik (Slovenia) e queste premesse, la mia giornata a Vini Veri Assisi 2019 (di lunedì 14gen), seconda edizione dell’anteprima di Vini Veri, longeva manifestazione (ormai alla XVI edizione) sui vini naturali che si tiene a Cerea (Veneto) ad aprile. Ed è continuata con La Castellada secondo cui “non è possibile produrre vino naturale senza legno”, elemento che consentirebbe “di preservarlo senza particolari interventi esterni”.

Diversi, insomma, gli spunti di riflessione intorno ad un tema sempre più popolare (quello del vino naturale, già difficile da definire) ma che è ancora fossilizzato su posizioni totalmente a favore o totalmente contrarie e che meriterebbe, invece, un approfondimento per andare oltre uno schierantismo atrofico. Non solo: un’analisi superficiale potrebbe condurre a depotenziarne la portata intravedendone solo un trend (passeggero?) senza capire – tra l’altro – che si tratta, invece, di una reazione spontanea ad una sorta di omologazione del vino tipica degli anni 90 e che affonda le radici già negli anni 50/60 con le promesse della chimica.

Intanto, come da prassi in questi casi, ecco i miei migliori assaggi per chi avesse voglia di leggerli.

  • Mlečnik (Slovenia): tra i miei assaggi preferiti in assoluto, ho riscontrato un equilibrio perfetto tra pulizia, armonia e consapevolezza in particolare su ANA 2012 (blend di Malvasia, Ribolla gialla, Friulano e Chardonnay): maturo, vellutato, coerente, aperto e sul Merlot 2009 dall’ottimo potenziale, non scontato

ana & merlot by Mlečnik

  • Slavček (Slovenia): dove i bianchi (Rebula e Pinot Grigio) si distinguono per finezza e ampio respiro. Interessanti gli spumanti
  • Ronco Severo (Friuli Venezia Giulia): ecco uno dei miei Pinot Grigio preferiti (provato il 2016) che spazia con eleganza dal melograno alla salvia fresca per una bevibilità come poche

ronco severo at vini veri assisi 2019

  • Boccella (Campania): un progetto genuino e focalizzato che cresce nel rispetto di tempi e territorio basato sulle sole uve Fiano (per un bianco, il “Casefatte”, che suggerisce erbe infuse con trama setosa e fitta) e Aglianico per un Taurasi (ho provato il 2009) da lunghi invecchiamenti e il pluripremiato “Rasott” (Aglianico della mitica sottozona Campi Taurasini) identitario e gustoso
  • Casebianche (Campania): è l’azienda che ti coinvolge già solo per la posizione in uno splendido Cilento, un’energia che traspare in qualche modo dalle stesse etichette, soprattutto quelle dei vini spumanti e frizzanti da Fiano o Aglianico: La Matta (Fiano spumante), Il Fric e Pashkà

casebianche (cilento) at vini veri assisi 2019

  • Praesidium (Abruzzo): è un’azienda da scoprire senza alcuna forma di superficialità anche perché i Montepulciano d’Abruzzo Riserva (2014) e “A Marianna” Montepulciano d’Abruzzo Riserva (2012) chiedono tempo, molto tempo per essere apprezzati davvero
  • Raìna (Umbria): sempre un’ottima rappresentanza di territorio e spontaneità nel panorama umbro con una linea abbastanza ampia e una continua ricerca. Tra i miei preferiti il Trebbiano Spoletino (2017) il Montefalco rosso (2015). Da segnalare il vermouth in attesa di buone nuove…
  • Doquet Pascal (Champagne): con Champagne in stile piuttosto classico dove complessità, cremosità e buona eleganza si combinano
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