Print Friendly, PDF & Email

 

Dietro ogni vino c’è un progetto. Poi tutto dipende dalla forma che questo assume nonché dalle sue profondità e completezza. È in questa specifica ottica che mi ha coinvolta quello della giovane azienda Acroneo in zona Acri, prov. di Cosenza, dove i Bafaro producono un “archeo-vino”. Ideatore e fondatore di quest’azienda archeo-enologica è Francesco Gabriele Bafaro, un archeologo il quale, durante un corso di specializzazione, si appassiona alle antiche tecniche di produzione del vino e decide di occuparsene a tempo pieno combinando esperienza e formazione professionale con la passione per il vino.

Così, nel 2017, fonda Acroneo avvalendosi di vigneti con vigne già vecchie di almeno 60 anni. Oggi lavora su circa 2 ettari e si dedica a varietà locali come il Magliocco dolce e poi, dato il legame con la Basilicata dove si è specializzato, l’Aglianico per una produzione totale di circa 5.000 bottiglie l’anno. Bottiglie numerate.
Gabriele utilizza prevalentemente anfore, contenitori di terracotta non disponibili in commercio ma creati appositamente per loro in Calabria da brevetto depositato presso l’Università della Basilicata. Da queste nasce il vino più rappresentativo, “Arkon”: Magliocco dolce 100% proveniente da un vigneto a circa 350 m s.l.m. e lavorato secondo i dettami dell’agricoltura biologica. È macerato, fermentato e lasciato a maturare in anfora interrata per poi affinare in bottiglia.

acroneo vini – le anfore

Vini Acroneo: la degustazione

  • Ho avuto modo di degustare Akron 2019, denso e impenetrabile alla vista. Invitante al naso che si rivela maturo con note di fragola quasi in confettura, mosto cotto, liquirizia e macchia mediterranea su uno sfondo delicato di cipria. Al palato è assolutamente coerente: pieno, morbido, avvolgente grazie anche ad una lieve sur-maturazione. Un vino goloso, masticabile e di immediata piacevolezza.

acroneo vini – arkon 2019

  • Stessa lavorazione per il “Creta” (2019) che però è un Aglianico e, in quanto tale, più austero nel carattere deciso e mascolino. Pot-pourrì, visciola e radici al naso per un gusto tannico ma fresco che lo rende bevibile nonostante la struttura importante

acroneo vini – creta 2019

  • Ben fatto anche il vino in barrique: il “Vino di Raffaele” (2019), dedicato al padre. Magliocco e Aglianico con note di kirsch, paprika e legno di sandalo dato l’affinamento di due anni in rovere francese (di secondo passaggio)

 

acroneo vini – vino di raffaele 2019

Vini molto ben gestiti e caratterizzati. Un’azienda da tenere d’occhio anche per le iniziative di valorizzazione del territorio.

Condividi: