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Lo spirito vulcanico di Michael Zaccheo ti travolge e si riflette nella comunicazione, nei vini, nella tenuta così ariosa di Montepulciano. Sì perché quella di Montepulciano resta la tenuta più emblematica di Carpineto, che, oltre al Nobile, produce anche in Chianti Classico, Montalcino e Maremma. Tutto parte negli anni ’60 in Chianti Classico e poi da lì arriva tutto il resto e non solo in termini di premi e successi produttivi ma anche, tema che mi sta particolarmente a cuore, in ambito eno-turistico.

carpineto -tasting room

Il fascino della tenuta a vetrate, il museo di antichi attrezzi all’ingresso, una bellissima architettura che include anche una saletta con vista su bottaia fa di Carpineto un’azienda dove tornare con piacere e respirarne l’entusiasmo. E, in sintonia col momento di apertura che respiriamo, è ormai aperta tutti i giorni per pic nic in vigna, degustazioni, passeggiate, visite, degustazioni.

carpineto – view

L’occasione è ghiotta per provare quello che è uno dei miei vini preferiti dell’azienda, degustato proprio di recente in occasione delle Anteprime Toscane 2021: il Vino Nobile di Montepulciano Riserva DOCG le cui uve sono allevate su terreni di argilla blu che ne delinea la potenza nel calice e spinge alla sola produzione della versione Riserva.

vino nobile di montepulciano – carpineto

VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA DOCG 2016

Sangiovese con 10% di uve autoctone come Canaiolo. Due anni in botti ovali di rovere di Slavonia della capacità di 50-100 HL e in barili di rovere francese da 225 litri, in una cantina a temperatura ambiente prima dell’affinamento in bottiglia.

Il naso e profondo e speziato con note di fiore viola infuso, ribes nero maturo, finocchietto selvatico, noce e note integrate di legno come vaniglia. Al sorso è assolutamente coerente, fine, composto, senza intemperanze, abbastanza caldo ma lungo e dall’importante potenziale di invecchiamento.

 

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