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Vini di massima precisione, quasi disegnati ma allo stesso tempo privi di qualunque artificiosità. È questa la mia impressione su una degustazione del Pinot Nero di Tenuta Mazzolino in compagnia dell’enologo Stefano Malchiodi.

Un progetto che si avvia negli anni ’80 quando Enrico Bragiotti cerca il posto giusto per riunire la famiglia, parliamo di 4 figli e 8 nipoti, e provare ad esaltare le potenzialità di un territorio che può ispirarsi alla Borgogna per vocazione. Siamo, infatti, in Oltrepò Pavese che si caratterizza proprio per la produzione di Pinot Nero utilizzato sia per il Metodo Classico sia per i rossi fermi. In un periodo storico in cui si puntava alla quantità sfruttando il vicino mercato milanese, Bragiotti si confronta con Giacomo Bologna e Veronelli che consigliano di sfruttare la posizione collinare per produrre un Pinot Nero di alta qualità e tutto parte con il “Noir” nel 1985. Oggi le redini sono tenute da Francesca Seralvo che, fuori da ogni retorica, conduce con orgogliosa passione una realtà che si distingue per serietà e definizione stilistica che, oltre allo staff interno, si avvale della consulenza di Kyriakos Kynigopoulos, enologo di esperienza internazionale.

Non solo bolle dunque. Ecco qualche nota.

Cruasè – Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Brut Rosé

Si tratta di un millesimato (2013) anche se non si trova l’annata in etichetta, 60 mesi sui lieviti.

Naso fine e delicato con note di frutti di bosco croccanti, pasticceria e zafferano con un soffio floreale. Al palato è assolutamente cremoso, elegante e succoso. Perfetto l’equilibrio e l’integrazione del sorso fresco in una struttura complessivamente dinamica. Molto definito, estremamente pulito ed appagante.

Molto ben posizionato nella classifica 50 Top Italy Rosé 2021.

Terrazze IGT Provincia di Pavia 2019

Affinato in vasca per 12 mesi.

Naso sottile e invitante con note di ribes e melograno, violetta selvatica e radici. Al palato è vivace e fruttato ma sostenuto da una freschezza dosata e un tocco sapido. Elegante, di grande bevibilità e versatilità a tavola. Un vino che mette d’accordo tutti per un bilanciamento puntuale tra godibilità e profondità pur nella sua immediatezza.

Noir – Pinot Nero dell’Oltrepo Pavese DOC 2017

In “pièce” borgognotte per 12 mesi.

Naso intenso con marasca, sandalo, speziatura dolce e paprika tostata, con sbuffi di pepe nero e canfora. Chiede tempo per svilupparsi e integrare le note legnose. Pieno, corposo con trama tannica certamente più fitta e un’acidità leggermente più pungente. Ancora presto per tirare le somme in modo definitivo. Attenzione, non è un caso, se l’azienda conserva ben 28 annate, tra l’altro disponibili anche per l’acquisto.

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