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Denis Dubourdieu, francese, uno degli enologi più famosi, lancia alcune interessantissime note anche sui vini italiani. Meravigliose! Le raccoglie Giancarlo Gariglio per Slow Food:

1) Per me i vini interessanti da degustare solo quelli più vecchi perché iniziano a prendere il gusto del terroir. Quando sono giovani il loro gusto è quello che è stato dato loro dall’enologo o dal produttore, poi dopo un po’ di tempo iniziano a parlare il linguaggio del luogo di origine delle uve.

2) Con i vitigni rossi italiani, quelli più tipici come nebbiolo, sangiovese e aglianico, non si deve esagerare con la percentuale di legno nuovo.

3) Abbiamo avuto un processo di americanizzazione del gusto in Italia, ora finalmente questo fenomeno sta finendo.

continua a leggere sul sito di slow food: http://www.slowfood.it/slowine/cosi-parlo-denis-dubourdieu/#.Uy6yr7dOXIU

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