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23 e 24 Febbraio sono stati i giorni dedicati alla prima edizione dell’Anteprima Sagrantino, il ricchissimo, concentrato e intenso vino rosso Umbro. Un vino irriproducibile, amato ma anche non capito che, però, si sta facendo conoscere nel mondo e che sta migliorando il suo stile anno dopo anno, data la complessità di lavorazione richiesta per domare quei

terre de la custodia

terre de la custodia

tannini che lo caratterizzano e lo distinguono da qualsiasi altro vino (è il più ricco di polifenoli al mondo).

Ed è stato questo uno dei concetti maggiormente sottolineati in occasione della 2 giorni che ha visto la partecipazione attiva dei produttori e di operatori del settore da tutto il mondo.

Numerosi e diversi gli appuntamenti:

  • i banchi di assaggio con le annate correnti e in particolare la 2011 in compagnia degli stessi produttori
  • degustazione alla cieca delle annate 2011 ma anche delle annate vintage di Sagrantino (secco e passito) con le quali si è andato indietro fino al 1999
  • concorsi: gastronomici, di grafica e per sommelier
  • incontri teorici, tra i quali quello con il noto enologo Cotarella che ha illustrato l’andamento della difficile annata scorsa, la 2014, a confronto con la 2011, incisivo e chiaro come sempre.
  • Non solo, per tutti gli operatori di settore non sono mancati tour personalizzati alle cantine della zona grazie a navette attivate appositamente.
blind tasting (degustazione alla cieca)

blind tasting (degustazione alla cieca)

Al di là di tutto mi piace sottolineare le ottime premesse e la dedizione del Consorzio dei vini di Montefalco in particolare, fautore della kermesse. Tutto sommato buona la comunicazione che infatti sta consentendo di raccogliere numerosi articoli in diversi paesi; qualcosa da migliorare in termini di ospitalità probabilmente: un migliore coordinamento e migliore sinergia tra le cantine farà fare sempre meglio negli ottimi anni.

Scriverò a breve un report approfondito ma, nel frattempo, lascio alcuni degli assaggi che ho apprezzato particolarmente: Montefalco rosso e Sagrantino di Tenuta Castelbuono della famiglia Lunelli (produttori del noto spumante Ferrari in Trentino), Perticaia, realtà meno sfarzosa ma di impatto sia per il Sagrantino soprattutto secco sia il bianco Trebbiano Spoletino di cui ho provato anche annate più vecchie fino alla 2007, degne di nota. E ancora la più nota Antonelli, con il Sagrantino annata corrente e perfino il 1996 e complimenti a Fattoria Colleallodole: uno dei migliori Sagrantino datati (1999) che ho

Guido, owner of Perticaia

Guido, owner of Perticaia

provato in questi giorni. Interessantissimo il passito di Sagrantino in generale e gli assaggi datati tra i quali ho appezzato particolarmente quello di tenuta Rocca di Fabbri 2003 di grande equilibrio. Interessantissima la bottiglia brevettata da Terre de la Custodia, per trattenere i sedimenti che spesso questo vino lascia e intrigante l’idea di spumantizzarlo: solo Scacciadiavoli, azienda storica, lo fa! Dulcis in fundo, sottolineo il ruolo fondamentale dell’azienda Arnaldo-Caprai, senza la quale non staremmo qui a parlare di questi vini e che porta avanti ulteriori

lunvh at Scacciadiavoli (pranzo da Scacciadiavoli)

lunvh at Scacciadiavoli (pranzo da Scacciadiavoli)

progetti innovativi di grande respiro.

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