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Ecco il pezzo pubblicato dal noto blog di Luciano Pignataro a mia firma.

Fino a 14.000 vini in concorso.

Una cinquantina i Paesi da cui i vini provengono.

33 edizioni, inclusa quella in corso (2016).

A volte i numeri sono noiosi, ma pochi dati rendono bene l’idea di una realtà come quella dello storico concorso londinese dove si dichiarano sufficientemente “neutrali” data la propria limitata tradizione rispetto alla produzione di vino.

L’International Wine Challenge (IWC) è considerato tra i più meticolosi dato il complesso meccanismo che prevede più degustazioni dello stesso vino prima che questo venga escluso, considerato “raccomandabile” o valevole di medaglia (oro/argento/bronzo): quindi degustato da diversi panel di degustazione e in diversi momenti, fino al giudizio finale lasciato ai 5 chairmen, i “Presidenti”, di esperienza internazionale.

Inoltre, Chris Ashton, alla direzione dei lavori, sottolinea che si tratta di una scelta ben precisa quella di non raggruppare i panel per specializzazione su un vino o un determinato territorio: “oggi i produttori stanno sperimentando e questo può funzionare soprattutto sul mercato inglese ma se sei specializzato il rischio è di essere troppo rigidamente legato ad un’idea o un gusto a cui si è abituati”. Tipicità a parte naturalmente. Sono nei panel di assaggio dall’edizione 2015 e proprio quest’anno, mi sono capitati anche dei vini italiani, in particolare del Sud (Calabria, Puglia, Campania) ed ho avuto modo di verificare che questi vini, tra tutti i membri internazionali del mio gruppo, sono stati apprezzati per la riconoscibilità: un risultato molto importante al di là di punteggi e classifiche.

Il fine del concorso è la massima obiettività possibile che ha portato anche alla scelta di non indicare nemmeno le fasce di prezzo nelle schede sintetiche dei campioni sottoposti ai membri della giuria. Una questione spesso discussa come delicata perché da un lato costituisce un facile condizionamento, dall’altro può aiutare a giudicare il vino per quello che è nel suo segmento.

Non solo: sono previste 2 tranche di degustazione l’anno (una a Novembre e una ad Aprile) per consentire ai produttori di sottoporre i vini rispetto alle esigenze di mercato o produzione.

Ebbene, la prima tranche, tenutasi a Novembre, si è conclusa. Sono stati pubblicati i risultati da considerare, chiaramente, parziali in attesa della seconda tornata, occasione in cui saranno annunciati anche i trofei (premio a cui concorrono gli ori!).

“Exciting results” dichiarano da Londra considerando che l’Australia, al momento, risulta essere prima in classifica per numero di ori soprattutto grazie ai rossi (Shiraz in particolare), battendo la Francia che -però- resta in testa per numero totale di medaglie (295 tra oro, argento e bronzo). Champagne e Borgogna sono sempre protagoniste ma la sorpresa è stata suscitata dal successo dei Gewurztraminer d’Alsazia. Notevole il numero di medaglie della Nuova Zelanda che vede protagonisti anche vini di star della TV o del cinema che hanno investito nel settore, come Sam Neil di Jurassic Park. Niente male Spagna e Sud Africa; inoltre, continua a crescere il successo dell’Inghilterra soprattutto con le bollicine.

Cosa accade in Italia?

L’Italia si posiziona con un numero considerevole di medaglie: 172 in totale di cui 8 medaglie d’oro, 52 d’argento, 112 di bronzo. Al top ci sono ancora i vini delle regioni più note. Innanzitutto la Toscana con 5 medaglie d’oro tra le quali anche un Vin santo prodotto dalla catena Marks & Spencer. Segue l’Amarone, ma a questi si affianca un rosso sardo, il Cagnulari.

 

Cambia leggermente la situazione se guardiamo alle medaglie d’argento, non tanto per numero ma per varietà di vini; queste cadono un po’ su tutta la penisola: in Campania si aggiudica la medaglia un Taurasi, quello di Bellaria, in Calabria un noto Cirò, quello dell’azienda Iuzzolini; 2 rossi tra cui un Primitivo di Manduria per la Puglia e ben otto medaglie d’argento in Sicilia così come nelle Marche che già l’anno scorso si era distinta con un ottimo risultato.

INTERNATIONAL WINE CHALLENGE, LONDON

INTERNATIONAL WINE CHALLENGE, LONDON

Ma siamo solo a metà della corsa, dobbiamo solo attendere qualche mese per avere il quadro completo. Potrebbero esserci delle sorprese come spesso capita, so di diversi produttori italiani che parteciperanno alla seconda tranche. Intanto trovate di seguito la lista delle medaglie d’oro e d’argento tutte italiane.

 

  • MEDAGLIE D’ORO (8):

1.       Terraria, 2011 di villa pinciana (Toscana) – Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot;

2.       Bàcco Isola dei Nuraghi Cagnulari, 2014 di Società Agricola Siddura (Sardegna) -Cagnulari;

3.       Amarone della Valpolicella Riserva Famiglia Pasqua, 2006 di Pasqua Vigneti E Cantine (Veneto) – Corvina, Rondinella, Oseleta;

4.       Marks & Spencer Da Vinci Vin Santo, 2008 di Cantine Leonardo da Vinci (Toscana) –  Trebbiano;

5.       Amarone della Valpolicella Classico, 2012 di ETTORE RIGHETTI (Veneto) – Corvina, Rondinella, Croatina;

6.       Brunello di Montalcino “Orbitali”, 2010 di Sensi Vigne E Vini (Toscana) – Sangiovese Grosso;

7.       Brunello Di Montalcino La Togata, 2011 di La Togata Sas (Toscana) – Sangiovese Grosso;

8.       Seconda Stella A Destra, 2011 di Vini Italiani Da Sogno (Toscana) – Sangiovese Grosso;

MEDAGLIE D’ARGENTO (52):

1.       Barolo Le Coste, 2010, di Amalia Cascina In Langa (Piemonte) – Nebbiolo;

2.       Borgo Della Civette Extra Dry, NV, di Fratelli Martini Secondo Luigi (Veneto) –  Glera;

3.       Amarone Classico Della Valpolicela, 2011, di Tenute Ugolini (Veneto) – Corvina;

4.       Asda Extra Special Barbera d’Asti, 2013 di Araldica (Piemonte) –  Barbera Sarda;

5.       Amarone della Valpolicella Classico Villa Borghetti, 2012 di Villa Borghetti Pasqua (Veneto) – Corvina, Rondinella, Negrara;

6.       Ascheri Langhe Arneis, 2014 di Ascheri (Piemonte) – Arneis;

7.       Brut Cuvée N°4 Millesimato, 2011 di Societa’ Agricola Bersi Serlini (Lombardia) – Chardonnay;

8.       Bovale, 2013 di Cantina di Mogoro – Il Nuraghe (Sardinia, Italy) – Bovale;

9.       Brunello Di Montalcino Togata Dei Togati, 2011 di La Togata (Toscana) – Sangiovese;

10.   Amarone Massimago, 2011 di Massimago (Veneto) – Corvina, Corvinone, Rondinella;

11.   Franciacorta Noble Cuvée Brut, NV di Ca’d’Or (Lombardia) – Chardonnay, Pinot Nero;

12.   Concerto Reggiano Lambrusco, 2014 di Medici Ermete & Figli (Emilia Romagna) – Lambrusco Salamino;

13.   Chianti Classico Gran Selezione District Z, 2011 di Villa Mangiacane (Toscana) – Sangiovese, Merlot;

14.   Col di Corte Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, 2014 di Col di Corte (Marche) – Verdicchio;

15.   Fòla – Cannonau di Sardegna, 2013 di Società Agricola Siddura (Sardegna) – Cannonau;

16.   Cosima Sangiovese Primitivo Puglia, 2014 di  Torrevento (Puglia) – Sangiovese, Primitivo;

17.   Crebesco Toscana Rosso, 2012 di AZIENDA AGRICOLA VALENTINI (Toscana) –  Sangiovese, Merlot, Syrah;

18.   Corte Brà Amarone della Valpolicella Classico, 2009 di Casa Vinicola Sartori (Veneto) – Corvina, Corvinone, Rondinella;

19.   Carillon, 2011 di Vini Italiani Da Sogno (Toscana) – Sangiovese;

20.   Carillon Rosso Di Montalcino, 2014 di Vini Italiani Da Sogno (Toscana) – Sangiovese;

21.   Franciacorta Pas Dosé Millesimato, 2008 di Ca’d’Or (Lombardia) – Chardonnay, Pinot Noir;

22.   Maradea Riserva, 2011 di Tenuta Iuzzolini Soc. Agricola (Calabria) – Gaglioppo;

23.   Massucco Nebbiolo d’Alba Trono, 2013 di MASSUCCO AZIENDA AGRICOLA F.LLI (Piemonte) – Nebbiolo;

24.   Mhuri, 2013 di Villa Mangiacane (Toscana) – Sangiovese;

25.   Jera Verdicchio di Matelica, 2011 di Borgo Paglianetto (Marche) – Verdicchio;

26.   Liberti Marsala Superiore, NV di Florio (Sicilia) – Grillo, Inzolia, Catarratto;

27.   La Rediviva, 2014 di Monte Schiavo (Marche) – Lacrima Di Morro D’alba;

28.   Luccio Lugana Classico, 2014 di Tenuta Roveglia (Lombardia) – Trebbiano Di Lugana;

29.   L’Amarone, 2012 di LA COLLINA DEI CILIEGI (Veneto) – Corvina, Corvinone, Rondinella;

30.   Marsala Superiore Riserva Vito Curatolo Arini, NV di Baglio Curatolo Arini 1875 (Sicilia) – Grillo, Inzolia, Catarratto;

31.   Rosso Veneto Neropasso, 2013 di Mabis (Veneto) – Corvinone, Corvina, Cabernet Sauvignon;

32.   Roggio del Filare, 2012 di Velenosi (Marche) – Montepulciano, Sangiovese;

33.   Querciantica Lacrima Superiore, 2014 di Velenosi (Marche) – Lacrima Di Morro D’alba;

34.   Morrisons Signature Fiano, 2014 di Cantine Settesoli (Sicilia) – Fiano;

35.   Passito Rekalbesi, 2014 di Tenute Poma (Sicilia) – Zibibbo;

36.   Motuproprio Toscana, 2011 di Bertani Domains (Toscana) – Sangiovese;

37.   Novacorte Montepulciano d’abruzzo Dop, 2014 di  Domus Vini (Abruzzo) – Montepulciano;

38.   San Michele di Poggio L’Apparita, 2011 di Società Agricola L’Apparita (Toscana) – Sangiovese, Merlot, Syrah;

39.   Pecorino, 2015 di Consorzio Cooperative Riunite d’Abruzzo – Citra (Abruzzo) – Pecorino;

40.   Settesoli Seligo Sicilia, 2013 di Cantine Settesoli (Sicilia)  – Nero d’Avola;

41.   Taurasi, 2009 di Società Agricola Bellaria (Campania) – Aglianico;

42.   Spèra Vermentino di Gallura, 2014 di Società Agricola Siddura (Sardegna) – Vermentino;

43.   Valpolicella Classico Superiore, 2012 di Tenute Ugolini (Veneto) – Corvina, Oseleta;

44.   The Wine Society Barbera d’Asti, 2013 di Araldica (Piemonte) –  Barbera Sarda;

45.   Verdicchio di Matelica “Meridia”, 2012 di Cantine Belisario (Marche) – Verdicchio;

46.   Verdicchio Di Matelica, 2014 di La Monacesca (Marche) – Verdicchio;

47.   Verdicchio di Matelica Riserva Mirum, 2013 di La Monacesca (Marche) – Verdicchio;

48.   Talò Primitivo di Manduria, 2013 di Cantine San Marzano (Puglia) – Primitivo;

49.   Tripudium, 2013 di Carlo Pellegrino & C. (Sicilia) – Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon;

50.   Tesco The Winemaker Collection Orvieto Classico, 2014 di Fratelli Martini Secondo Luigi (Umbria) –  Grechetto;

51.   Villa Angela Pecorino Offida, 2014 di Velenosi (Marche) – Pecorino;

52.   Zibibbo Rekalbesi, 2014 di Tenute Poma (Sicilia) – Zibibbo.

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