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Periodo colmo di eventi questo e così, mentre ero a Ciliegiolo d’Italia a Narni, lo scorso 19 maggio, si svolgeva anche la seconda edizione di Ciak Irpinia, l’evento del Consorzio Tutela Vini D’Irpinia specificamente dedicato a questa splendida e sempre più apprezzata area della Campania (prov. di Avellino) che offre eccellenze notevoli come 3 (delle 4) DOCG campane (Fiano di Avellino e Greco di Tufo per i bianchi; Taurasi per i rossi) e che sta evidentemente investendo su una buona coesione, indispensabile sul piano della comunicazione.

Avevo condiviso date e programma e, soprattutto, ne abbiamo già viste tante sul web tra video, foto e impressioni di chi ha seguito l’evento in prima persona. Approfitto però di tutti i dati raccolti proprio per condividere quelle che sono tra le informazioni più utili da conservare a lungo e cioè l’andamento delle annate presentate per l’occasione: 2017 per i bianchi e 2014 per il Taurasi, ovvero le annate correnti secondo i disciplinari di produzione.

 

CIAK IRPINIA: LE ANNATE 2014 E 2017

  • Annata 2017

“In merito all’annata 2017, notoriamente caratterizzata da alcune criticità come la gelata di aprile e la ridotta piovosità con temperature particolarmente elevate nel periodo estivo, i vini hanno mostrato di aver goduto delle peculiari condizioni ambientali che contraddistinguono l’Irpinia viticola, mantenendo notevole freschezza grazie al supporto del clima settembrino”.

Come sottolinea il prof. Moio ancora una volta, nonostante questi fenomeni devastanti, legati a una generale tropicalizzazione, si stiano rivelando sempre più frequenti, quando si parla di annate non bisogna mai generalizzare dimenticandosi che in Italia le uve tipiche si sono adattate perfettamente al proprio ambiente pedo-climatico costruendo un equilibrio e una forma di resistenza straordinari. Nella fattispecie, in Irpinia, la mancanza quasi totale di acqua durante l’estate non ha provocato danni a Fiano, Greco, Aglianico e Falanghina grazie al fatto che in inverno piove molto e nevica e dato che i terreni hanno una buona componente argillosa questa riserva d’acqua si è rivelata più che sufficiente a mantenere ottimi valori in particolare di PH e grado zuccherino. “Hanno sofferto, molto probabilmente, Chardonnay, Merlot, Cabernet” dice Moio e cioè, le uve più diffuse a livello internazionale estrapolate dal proprio territorio di origine

  • Annata 2014

“Il millesimo 2014, letto attraverso la degustazione dei Taurasi, si è mostrato coerente con l’andamento meteo, caratterizzato da temperature medie un po’ più basse e piogge diffuse e a tratti copiose in diverse fasi dell’annata agraria. Il ciclo di maturazione più lento e prolungato tende a favorire i vini irpini, che ben si esprimono quando partono da un quadro di acidità sostenute, minori concentrazioni, migliore fragranza aromatica”.

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