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Laura Fabiani è general manager presso La Cipriana e terza generazione di una famiglia che investe nel territorio bolgherese agli albori di un successo internazionale. È lei che mi ha guidata virtualmente lungo il sentiero familiare tracciato fino ad oggi.

Tutto inizia con 4 ettari in località Campastrello, dove oggi ha sede l’azienda, poi ci si apre leggermente: oggi siamo a 14 ettari con vigne molto giovani e vigne più vecchie fino a 30 anni di età. E si parte col Sangiovese prima che un certo Marchese non desse il via ad un’identità tutta nuova per il territorio. Oggi, quindi, le varietà principalmente utilizzate sono Cabernet Sauvignon, il Petit Verdot, il Merlot e il Syrah per rossi controllati e un rosato sorprendente; Vermentino per l’unico bianco aziendale di notevole carattere. Il Cabernet Franc è stato recentemente impiantato e arricchirà il Bolgheri superiore.

Il totale ti bottiglie è attualmente di circa 30/35.000 bottiglie e le etichette, semplici e raffinate, sono realizzate ad acquerello da un’artista locale.

Non solo rossi quindi, come anticipato dai social al titolo, quello che mi ha colpito sono state profondità e personalità del bianco e del rosato. Procediamo con ordine.

Ecco alcuni spunti dalla degustazione.

“Paguro” Bolgheri Vermentino DOC 2019

100% Vermentino da cloni corsi e sardi, da terreno sabbioso quasi in pianura. Lavorato in solo acciaio senza malolattica.

Paglierino non troppo scarico. Piuttosto intenso al naso con sentori sottili di ananas, ginestra e origano arricchiti da un soffio di pietra focaia che precedono note più evolute di miele di acacia. Al sorso è pieno e rotondo con trama vellutata ma sostenuto da un’acidità vivace e tanta sapidità che alleggerisce l’abbraccio alcolico più presente in questa annata rispetto alle precedenti.

“Peau d’Ange” Toscana rosato IGT 2019

Syrah e Merlot da terreni sabbiosi a basse altitudini. Solo acciaio senza malolattica.

Ramato brillante con naso sottile ma definito e caratteristico con note di amarena pestata, radici, liquirizia e un tocco vinoso che lo dà brio.

Ancora una bellissima trama al tatto. Al palato è piuttosto rispondente, sapido e succoso. Un rosato da tavola grazie al corpo deciso, abbastanza imponente ma decisamente bevibile. Che sorpresa.

“Cipriana” Bolgheri rosso DOC 2019

Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah da terreni sabbiosi a basse altitudini. Lavorato in cemento e barrique per sei mesi.

Intenso e pungente al naso con note di ribes maturo, viola selvatica e noce moscata poi pepe verde e sandalo. Vino ombroso, profondo, leggermente amaricante sul finale, di media struttura.

“Villa Scopaio 339” Bolgheri DOC 2019

Cabernet Sauvigno da terreni argillosi a basse altitudini, lavorato in barrique e tonneaux usate di rovere francese per 10mesi.

Rubino non proprio impenetrabile. Naso intenso di vaniglia e cacao ma anche visciola, paprika e un soffio di catrame con sottofondo balsamico.

Avvolgente, asciutto, corposo, coerente col suo ritorno di vaniglia e frutto nero, bilanciato da una scia sapida che ne alleggerisce la beva. Chiede ancora tempo per una maggiore integrazione generale.

“San Martino” Bolgheri Superiore DOC 2017

Petit Verdot, Cabernet Sauvignon da terreni argillosi. In barrique per almeno 12 mesi.

Il top di gamma si fa subito riconoscere per quell’ambito equilibrio tra ricchezza ed eleganza. Naso intenso e goloso di piccoli frutti rossi, cannella e quasi toffee. Le note legnose sono indirette e suggeriscono torrefazione, cioccolato fondente, tabacco; poi mandorla tostata.

Coerente, pieno e appagante, lunga a persistenza e godibile sorso per sorso nonostante la struttura.

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