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È il Carapace stesso, opera straordinaria di Arnaldo Pomodoro e lustro per l’intero territorio, a rendere omaggio al tempo.

Un’opera, cantina della tenuta umbra, che si ispira proprio al vino simbolo del territorio di Montefalco: il Sagrantino, indiscussa eccellenza regionale, che si avvale del tempo come migliore alleato. Il tempo che richiede la giusta maturità della pianta affinchè i frutti siano pienamente espressivi, le soste in cantina alla ricerca dell’equilibrio perfetto, il tempo inteso anche come “meteo” le cui complicazioni si moltiplicano quando si lavora su vitigni e vini di grande temperamento. Il tempo che un vino come il Sagrantino necessità per non rischiare l’illeggibilità esprimendo, al contrario, quel potenziale troppo spesso nascosto all’ombra di una comunicazione eccessivamente concentrata sulla struttura tannica. Tratto indiscutibile ma ben integrabile in un quadro molto più complesso e con potenziali di piacevolezza da esplorare.

Il Carapace, proprio della tartaruga, ne sublima dunque l’essenza ed è al Carapace che si ispira l’ultimo nato di Tenuta Castelbuono, la cantina umbra del gruppo Lunelli. “Carapace lunga attesa” Montefalco Sagrantino DOCG 2015, prima edizione in 4000 bottiglie, è un Sagrantino di 7 anni curato dall’enologo di casa Luca D’Attoma che oltre ad un affinamento più lungo si è avvalso di lavorazioni differenti su masse separate per un prodotto di classe.

la presentazione in azienda con la famiglia lunelli e luca d’attoma

Sagrantino 100% da unico vigneto di 30 anni, uve raccolte in 3 passaggi. La fermentazione prevede una triplice fermentazione delle masse separate rispettivamente in acciaio, tini tronco-conici e anfore in terracotta. Le tre masse sono poi assemblate prima della maturazione in legno grande per almeno 3 anni e un totale di 7 anni tra legno e bottiglia.

Opulento nel suo equilibrio, appagante, di elegante potenza.

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