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Puntuale e in crescita l’appuntamento con il Consorzio del vino Orcia dallo slogan così attuale: “il vino più bello del mondo” che, non a caso, ha quello turistico come primo mercato.

Sempre più affiatati e allineati in ottica qualitativa sono i produttori di una denominazione piccola ma coesa per vini rossi, i maggiori protagonisti, che si distinguono per il più o meno lungo affinamento – anche in base alla scelta di apporre o meno la menzione “Riserva” – la proporzione del blend o per l’approccio più o meno contemporaneo che vuole vini snelli e immediati.

La denominazione Orcia nasce nel 2000 per vini a base Sangiovese: min 60% per “Orcia”, min 90% per “Orcia Sangiovese” entrambi anche nella versione Riserva, insieme a bianco, rosato e Vin Santo. Siamo nelle colline del sud della Toscana e nella stagione del tartufo delle Crete Senesi il Consorzio chiama a sé la stampa di settore per una degustazione quest’anno guidata dai colleghi Pallini e Vitale del Gambero Rosso.

Seguono i miei migliori assaggi in ordine sparso senza dimenticare una menzione speciale per l’ottimo pranzo a base di tartufo e prodotti del territorio presso L’ombelico del mondo a Montisi.

CENERENTOLA ORCIA DOC 2018 (DONATELLA CINELLI COLOMBINI)

SESTERZO ORCIA SANGIOVESE DOC 2018 (POGGIO GRANDE)

SASSODISOLE ORCIA SANGIOVESE DOC 2019 (SASSODISOLE)

VILLAGGIO ORCIA SANGIOVESE DOC 2019 (PODERE FORTE)

FRASI ORCIA SANGIOVESE RISERVA DOC 2019 (CAPITONI)

GIOVESONE ORCIA DOC RISERVA 2019 (LA NASCOSTA)

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