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La cantina

La cantina

Lui inizia quasi per gioco a recuperare vecchie vigne prima che la passione per questo lavoro e una serie dedizione lo hanno definitivamente conquistato.

Lei, allora giornalista, intervista lui e scocca la scintilla.

Insomma il Principe, in questi tempi moderni, non è più azzurro. E’ bianco e rosso come il Pallagrello: rara varietà a bacca sia nera sia bianca!

Ed è così che l’azienda si chiama, non scherzo mica, Terre del Principe, come Manuela stessa con grande spontaneità ama definire Peppe.

Oggi contano 11 ettari nei pressi di Castel Campagnano in provincia di Caserta (Campania), per un totale di circa 40/50 mila bottiglie l’anno (salvo il 2014, annata particolarmente e diffusamente difficile).

Una storia di destini che si intrecciano, quelli di Manuela Piancastelli e Peppe Mancini da un lato e dei vitigni Pallagrello Nero, Pallagrello Bianco e Casavecchia (a bacca rossa) dall’altro: 3 varietà tipiche della zona di Caserta, un territorio che tanto deve anche al loro lavoro di recupero e valorizzazione supportato dall’Università di Napoli e dal professore Moio, noto studioso e produttore campano di grande fama.

uve pallagrello e casavecchia

uve pallagrello e casavecchia

 

Che storia vero? Invoglia ancora di più a conoscere questi vini, li hai mai provati?

 

Ho avuto il piacere di degustare questi vini direttamente a pranzo con i titolari proprio presso la loro casa-cantina ed in compagnia del noto esperto Luciano Pignataro in una mattinata… ventosa! Beh, questa non è una particolarità per la zona e per fortuna! Soprattutto per il Pallagrello dal grappolo così serrato che -diversamente- rischierebbe il marciume. Il Casavecchia si distingue facilmente con un grappolo assolutamente spargolo.

manuela e peppe, the owners

manuela e peppe, the owners

I vigneti sono uno spettacolo e non mi meraviglia l’orgoglio di Manuela che ci mostra i terreni misti anche con materia vulcanica e recintati da filo elettrico a causa dei cinghiali.

 

  • LA DEGUSTAZIONE DEI VINI DI TERRE DEL  PRINCIPE

Vini di carattere, di spessore, già dalle prime olfazioni, tutti vini assolutamente coerenti; i rossi sono legati tra loro soprattutto da note di piccoli frutti rossi e neri croccanti e sono ottenuti da Pallagrello Nero (come l’Ambruco 2012) o Casavecchia (come il Centomoggia 2012) in purezza; così come da un blend delle 2 uve (particolarmente interessante il

l'azienda in zrea caserta (Campania)

l’azienda, in area Caserta (Campania)

Piancastelli 2011: di bella complessità nonché equilibrio e persistenza).

Per non parlare dei bianchi: il “Fontanavigna” 2014 (solo acciaio) con bellissime note sulfuree e di melone bianco, dal gusto pieno e dall’acidità che sostiene ma non prevale mai; “Le Serole” 2013 sempre da Pallagrello bianco, che esce più tardi e

prevede fermentazione in barrique dai profumi di agrume candito e miele, di ottima morbidezza e retro leggermente speziato.

 

 

 

 

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