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Una delle strategie di marketing più evidenti che ha portato la Napa del vino al successo (più precisamente legata al Wine Tourism) è quella che troviamo sui migliori manuali e testi del settore. “Le persone vogliono vivere un’esperienza”, fantastica aggiungerei: sarà questa a fare la differenza tra un vino buono e un vino che ti ricorderai ‘per sempre’. Teoria polverosa ma sempre-verde purchè arricchita innanzitutto di un livello di conoscenza superiore di cui l’avventore si è dotato.

Sono partita da lontano, mi perdonerete, per arrivare a sottolineare, ancora una volta, l’importanza dell’esperienza di degustazione prima ancora che della degustazione in sé. Una pratica che può spaziare dalla semplice ma efficace scelta della location fino alla contemporaneità più spinta che sfrutta le tecnologie più o meno sofisticate per spingersi oltre i percorsi più convenzionali.

Ed è tra questi due elementi che trovo si muova il Wine Show di Todi, tenutosi 9 e 10 giugno in Umbria che ha proposto un programma variegato ma, soprattutto, avvalorato di bellezza, storia e suggestioni che solo un tramonto in un borgo umbro riesce a confezionare. E mi riferisco alle location scelte per degustazioni e appuntamenti vari così come alle degustazioni al tramonto, appunto.

Non solo, tanto fascino è già arrivato agli occhi dei pugliesi grazie al gemellaggio con il Due Mari WineFest di Taranto (15-16 giugno, 2018) dove gli ospiti della manifestazione tarantina si sono immersi nelle realtà territoriali e vinicole umbre per mezzo dell’app VirtualTaste che offre un’esperienza visiva-immersiva già testata in precedenza proprio al Wine Show (vedi foto).

Questo il link per maggiori dettagli sulla kermesse appena chiusa CS di chiusura.

Al prossimo anno con le prossime edizioni!

 

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