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Il successo dello spumante italiano è un fenomeno recente ma non nuovo. Nel 2013 il trend si conferma più che positivo soprattutto per le esportazioni, anche grazie ad un mercato numericamente importante come quello cinese; scopri di più qui: http://www.repubblica.it/economia/2013/12/07/news/vino_italia_cina-72922907/

Si dice che un piacere è completo se tutti e cinque i sensi sono coinvolti dall’esperienza e probabilmente è proprio il caso dello spumante. “Gli assetati di bellezza non sono mai sazi di passione” (recita il sito “cantine ferrari – http://www.cantineferrari.it/Home.htm). Ma sappiamo valutare lo spumante? Ecco alcuni semplici elementi per sapere se stiamo bevendo di qualità

          -spuma:

Subito dopo avere versato lo spumante nel bicchiere, si nota la formazione di spuma che tenderà a scomparire nel giro di pochi secondi, lasciando spazio alla formazione di una spuma meno abbondante detta corona. Della corona si osserva la sua persistenza e la dimensione delle bollicine, più saranno fini e migliore sarà la qualità del vino.

          -dimensione bollicine:

Premesso che ci sarebbero mille valutazioni da fare in base al metodo di produzione dello spumante (metodo classico o charmant) in linea di massima si può affermare che più saranno fini e piccole, maggiore sarà la qualità dello spumante

          -il perlage e il flusso delle bollicine:

Infine si noterà il perlage: persistenza e velocità delle bollicine, uno spumante di qualità presenterà un perlage persistente e di velocità medio-bassa e costante.

Dobbiamo, però stare attenti alla temperatura, lo spumante deve essere servito fresco, maggiore sarà la temperatura più l’anidride carbonica si disperderà, facendo perdere allo spumante la sua effervescenza. (vedi: http://chiarasfoodandwineguide.com/2013/12/22/serving-temperature-la-giusta-temperatura-del-vino/) In questo caso non dipernderà dalla qualità!

Circa gli aromi invece si può dire che in linea di massima il metodo Charmat, favorisce lo sviluppo di aromi fruttati, floreali e freschi, mentre il metodo classico aggiunge alla freschezza degli aromi di frutta e fiori anche una complessità aromatica superiore la cui forza e qualità dipende dalle uve e i lieviti.

Inoltre, per spumanti giovani gli aromi saranno prevalentemente di frutta fresca e di fiori le percezioni olfattive principali. Per gli spumanti metodo classico si aggiungono anche gli aromi più complessi, ceduti dai lieviti ma anche dalla maturazione in bottiglia dopo la sboccatura. Al palato attenti agli zuccheri e all’acidità, caratteristica importante ma che non deve essere regalando solo una sensazione di freschezza.

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